Gran Bretagna - Irlanda 2003
Regia:
John Boorman
Sceneggiatura:
Ann Peacock
Durata:
104'
Interpreti:
Samuel L. Jackson (Langston Whitfield), Juliette Binoche (Anna
Malan), Brendan Gleeson, Menzi "Ngubs" Ngubane
Genere:
Dramma
Come si fa a costruire una nazione?
Come si fa, dopo tanti anni di odio e di violenza fra la popolazione negra e
quella bianca, a costruire una solida pace interna, a creare uno spirito di
collaborazione e di ricostruzione in un Sud Africa ormai affrancato dall'
apartheid?
Dal lontano 1948, quando il National Party aveva avviato il suo programma
politico di un cosiddetto sviluppo separato, dal massacro di dimostranti
pacifici da parte della polizia nel 1960, alla sospensione del Sud Africa
dall'ONU nel 1974 , alla rivolta di Soweto del 1976, si era arrivati al 1984
con l'assegnazione del Nobel per la pace all'arcivescovo anglicano Desmon
Tutu, al 1990 con la scarcerazione di Nelson Mandela dopo 18 anni di carcere ed
infine al 1993, quando viene formato un governo di unita' nazionale e Nelson
Mandela e' eletto presidente. Come si sarebbe potuto, si sara' domandato molto
probabilmente Mandela, cancellare il passato e rivolgersi ad un futuro che
potesse far ritrovare ad un paese lacerato la sua unita'? Esattamente 10 anni
fa venne istituita, su sua volonta' ed in accordo con l'arcivescovo Tutu, la
"Commissione per la verita' e la conciliazione" (Truth and Reconciliation
Commission), un organismo di mediazione politica che operando dal dicembre
1995 all'estate del 1998 ebbe il compito di accertare e rendere pubbliche le
varie violazioni dei diritti umani emerse dai racconti delle vittime
dell'apartheid, garantendo l'amnistia a chi avesse reso piena confessione
degli abusi compiuti.
La Commissione ha rappresentato una sorta di rito pubblico di passaggio da un
sistema di dittatura bianca ad una democrazia multietnica (le udienze furono
seguite dalla gran parte dei sudafricani, alla radio o alla televisione). Un
rito che ha comportato il conoscere in ogni dettaglio le atrocita' compiute
(da entrambe le parti) , una specie di lavacro liberatorio per uscirne
rigenerati. Questo tendere al perdono per raggiungere la pace con gli altri
non origina necessariamente da una visione religiosa ma dall'unbutu, un
sentimento tutto africano che vuol dire il sentirsi tutti legati allo stesso
destino ("cio' che riguarda te riguarda me" dice un vecchio del villaggio), il
riconoscimento dell'altro e della sua dignita'.
Il film ha una solenne ouverture passando rapidamente, nei titoli di testa,
da bellissime visioni aeree del verde paesaggio sudafricano a brani di
repertorio sulla violenza della polizia bianca. Ma come e' stato reso
drammaturgicamente tutto questo? Due sono i personaggi principali: un
giornalista americano di colore mandato in Sud Africa dal suo giornale
perseguire le udienze della commissione ed una poetessa Afrikaneer inviata per
lo stesso motivo da una emittente radiofonica locale. Langston e' scettico,
pensando di trovare niente di diverso da quel tipo di discriminazione che lui
ben conosce nel suo paese; Ann, figlia di un proprietario terriero bianco,
crede nella riconciliazione che puo' operare la Commissione anche se, man mano
che le udienze vanno avanti, viene a conoscenza di una violenza che non
immaginava potesse esistere.
Il film manca l'obiettivo che si e' prefisso. Il limite principale e' che non
emerge con forza l'identita' del popolo sudafricano, un personaggio che lo
rappresenti. La vicenda viene vista con gli occhi dei giornalisti stranieri di
passaggio ed i nativi sono rappresentati per lo piu' in gruppo, pronti
sopratutto ad organizzare solenni canti corali. Le sequenze ripetute
dell'autobus dei giornalisti che si sposta da un paese all'altro del paese per
seguire le udienze, le loro chiacchierate nel bar dell'albergo dove si
ritrovano a fine giornata, rendono il dramma piu' documentaristico che
intimamente vissuto. I due protagonisti che partendo da posizioni opposte,
imparano prima a rispettarsi, poi a comprendersi ed infine ad amarsi
realizzano solo in parte la metafora della ricerca dei valori di quel popolo.
L' incontro amoroso che avviene fra i due appare solo una forzatura.
Quando lei, sempre molto convinta del potere liberatorio della verita',
racconta tutto al marito, la reazione di quest'ultimo non sembra in linea con
questi alti principi filosofici. Il film complessivamente si mostra pieno di
impegno per una nobile causa anche se non riesce a trascinare lo spettatore.
(Per gentile concessione di www.familycinematv.it)