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editoriale
coriandoli di un autunno senza sorprese?
di Ada

Da qualche tempo- per la verità dal giorno dopo le elezioni - le opposizioni al governo Prodi giurano che, così come stanno le cose, la maggioranza di centrosinistra ha le ore contate e che il Romano dovrà andarsene subito a casa. Manco per niente. Un qualsiasi osservatore straniero, sulla base dei sondaggi che asseriscono chiaramente quanto l'opinione pubblica è contraria e stufa di ciò che ha combinato l'inquilino di Palazzo Chigi, potrebbe essere anche d'accordo con questa valutazione. Non conoscono il nostro Paese e non sanno fino a che punto si possano trovare espedienti per rimanere a cavallo pur avendo un solo voto di maggioranza al Senato, magari quello del "palafreniere" Pallaro, venuto dal Sudamerica a sfottere gli italiani. Miracoli della politica e delle leggi elettorali.

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Quello non cede, non se ne va a casa perché con lui se ne andrebbero altri mille tra senatori e deputati, questa volta molti - quelli di prima nomina - senza un soldo di vitalizio (non è una pensione) che spetta ai parlamentari che abbiano almeno una mezza legislatura all'attivo. Se qualcuno pensa che tutti rinuncino, intanto ai floridi stipendi e benefit che ormai tutti conoscono dopo la pubblicazione del noto libro sul costo della politica in Italia, e poi anche al "sudato" assegno a vita, vuol dire che è un idealista a cento carati. Fatto un semplice conto, a meno che la maggioranza non inciampi in qualche ostacolo imprevisto (e davvero grosso) l'attuale situazione potrebbe cambiare solo all'inizio del 2009. Campa cavallo.

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Si dirà: molti potrebbero essere rieletti. E' vero, ma si tratta sempre di elezioni e il rischio di non tornare a Palazzo è altissimo ( vedi i sondaggi, ma non solo). E poi una sciagurata legge elettorale ha portato in Parlamento centinaia di funzionari di partito, di qualsiasi partito, portaborse e segretari e segretarie. Se la legge non sarà cambiata e si teme che non sarà proprio cambiata, perché va bene a quasi tutti i vertici, ci sono altri "candidati" che aspettano per i loro meriti partitici di essere messi in lista, magari ai primi posti, i più ambiti. Tanti sono i cavalli che scalpitano.

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Un cavallo che tira calci a destra e a manca e trova facilmente biada è il noto comico che sta facendo parlare di sé in quest'autunno italiano. Grillo non c'era simpatico neppure prima.

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Le donne hanno scoperto che potrebbero contare di più, anche in politica. Intanto sono più numerose degli uomini e vogliono giustamente farsi valere. Qualche volta però strafanno o non si fanno capire bene. Ma come si sa l'essenziale è esserci, poi, però si può rischiare di andare in secca. Ecco tre esempi importanti ed uno accessorio, comunque significativo. Michela Brambilla è brillante ed ha un gran seguito. Dice che in poche settimane ha costituito cinquemila circoli della libertà che hanno ammaliato il Cavaliere e ridotto i "colonnelli" di Forza Italia quasi a comparse. Sarà vero, ma un po' miracoloso. Un nostro amico ci ha raccontato che, una volta, anche lui e i suoi due figli per rispondere alle prepotenze della moglie e madre tirannica, fondò un circolo familiare della libertà. Il circolo fu presto sciolto, quando il simbolo della dittatura casalinga rispose con il blocco di tutte le sue attività in famiglia. Furono vinti per fame.

L'on. Santanchè di AN non ha fatto una piega. Per rispondere in qualche modo alla straripante rivale ha inondato Milano di poster sesquipedali, quasi ad altezza e larghezza del Duomo. Non si conoscono i risultati. La terza donna in vetrina in questo autunno ( nonostante tutto simpatico) è la ministra Rosi Bindi, la nota coautrice dei famosi DICO, subito messi nel cassetto dei progetti perduti dal presidente del Consiglio. Si è presentata alle primarie per la segreteria del non ancora nato Partito Democratico in gara con Veltroni. Se ha le donne tutte dalla sua parte, la ministra, per la legge dei numeri, dovrebbe stravincere sul sindaco di Roma!

Infine la quarta donna. Irene Pivetti che, a 31 anni, fu per un biennio presidente della Camera, nonostante abbia cambiato mestiere, prima giornalista televisiva e poi soubrette ballante ancora in TV, mantiene a Montecitorio un ufficio con segretarie e segretari vari, con un costo per l'erario di circa trecentomila euro l'anno. Ha già vinto alla roulette della vita.

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