L' Europa incontra il sud del mondo con il Premio Don Luigi di Liegro
I 50 anni di Amref festeggiati da Giobbe Covatta e Angelo Loy
Premi speciali: Giulio Scarpati, Roberto Perpignani, Marco Baliani
Concorso: 13 film da Italia, Svizzera, Iran, Serbia, Portogallo
Il Mediterraneo Video Festival, rassegna internazionale del cinema documentario, rinnova il suo appuntamento a Paestum (13-16 settembre). Per la decima edizione sceglie come tema l'integrazione multietnica e istituisce il premio Don Luigi Di Liegro al film che meglio guarda alla tolleranza e al rispetto civile e sociale tra i popoli. Un segnale d'incontro che coinvolge l'Europa e il Sud del mondo. AMREF compie 50 anni e ha deciso di festeggiarli a Paestum. Per l'occasione verranno proiettati African Spelling Book, Pinocchio nero entrambi di Angelo Loy e Bimbi neri, notti bianche con Giobbe Covatta. Il comico riceverà il premio speciale Mediterraneo Video Festival 2007 insieme a Giulio Scarpati, Roberto Perpignani (presidente della giuria) e Marco Baliani, recentemente interprete nel film La ragazza del lago di Andrea Malaioli. Anche il regista Leonardo Di Costanzo, impegnato dal 5 al 15 settembre in un workshop con studenti dal titolo Filmare il reale, avrà il suo momento di gloria. Saranno presentati i suoi film di successo: Prove di Stato, A Scuola e Odessa. Ovviamente non poteva mancare il cuore pulsante del festival, il Concorso internazionale con 13 lavori provenienti da Italia, Iran, Svizzera, Serbia e Portogallo. Tra gli italiani: Oltre Selinunte di Salvo Cuccia, Ritorni di Giovanna Taviani, A sud di Lampedusa di Andrea Segre e Centravanti nato di Gianclaudio Guiducci che ripercorre la carriera del noto calciatore degli anni Settanta Carlo Petrini, anche autore dello scomodo successo editoriale Nel fango del Dio Pallone. Doping, scommesse e processi ormai fanno parte del mondo del calcio.
Dall'Iran l'anteprima mondiale di Zero Degree Orbit di Mahmoud Rahmani. Immagini inedite dalla guerra in Iraq censurate dalla stampa internazionale sono finalmente visibili. La Serbia presenta due prodotti: Passi di Vladimir Perovi? e Dopo la guerra di Srdjan Keca. Il primo, senza dialoghi, si interroga sul senso degli sforzi dell'uomo e sul suo ruolo in questo mondo; il secondo va alla ricerca dei Gorani, un piccolo popolo senza patria rimasto orfano dopo la guerra del Kosovo. La Televisione Svizzera ha prodotto L'Ustica dei mari per la regia di Claudio Moschin. Quindici anni fa nel porto di Livorno affondava il traghetto Moby Prince, "errore umano" si disse allora. Nuovi documenti mettendo in luce i troppi buchi dell'inchiesta ufficiale e dei due processi successivi.
Fuori concorso si terranno le proiezioni speciali di: Kanzaman - Una scuola nel deserto di Barbara Galanti e We Insist! Freedom now suite (Suite per la libertà subito) di Gianni Amico, montato da Roberto Perpignani. Dopo la presentazione a Londra arriva per la prima volta in Italia. Come ogni anno sono previsti incontri con gli autori.
Il festival, nato nel 1998 a Velia in occasione della Convenzione Europea del Paesaggio presentata dal Consiglio d'Europa, svolge un accurata ricerca nell'ambito del cinema documentario, favorendo la promozione di opere provenienti da varie aree del Mediterraneo, ma soprattutto svolge un ruolo di sensibilizzazione su argomenti di scottante attualità che riguardano i cambiamenti socio-culturali e politici. Un Festival sempre più teso ad una visione del reale, dove attraverso le storie e le immagini si raccontano frammenti di paesaggio, si identificano luoghi e si guarda con attenzione allo spirito più intimo della cultura popolare. Nel corso degli anni il Medfest ha premiato tra gli altri Matteo Garrone, Claire Simon, Herz Frank, Giacomo Campiotti, Paolo Benvenuti, Mimmo Calopresti, Silvano Agosti, Mario Martone, Gillo Pontecorvo, Giuseppe Piccioni, Renzo Rosselini, Alberto Grifi, al quale lo scorso anno è stata dedicata una retrospettiva.
La GIURIA della decima edizione è capitanata da Roberto Perpignani (Presidente). La sua carriera comincia poco più che ventenne a fianco di Orson Welles, in qualità di montatore di una serie di reportage televisivi. Nel 1963 un altro incontro importante, quello con Bernardo Bertolucci, con il regista emiliano monta Prima della rivoluzione; la loro collaborazione durerà dieci anni, fino a La strategia del ragno. Risale invece al 1969, con Sotto il segno dello scorpione, l'inizio del lungo sodalizio, tuttora in vita, con i fratelli Taviani. Tra i tantissimi registi con cui ha lavorato figurano: Mauro Bolognini, Alberto Lattuada, Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Nanni Moretti. Gli altri componenti della giuria sono: Luigina Di Liegro (Fondazione Di Liegro), Dante Albanese (critico cinematografico), Alberto Castellano (critico cinematografico) e Bruno Roberti (critico cinematografico).