Andrea Pirandello
Luigi e Antonietta
Quello che ad Andrea Pirandello (1925-2016), nipote del grande scrittore e figlio di Stefano, sembrava "un libro infinito", è ora in parte racchiuso in queste pagine dove si narrano le vicende della famiglia con particolare riguardo alle prime fasi del matrimonio di Luigi e Antonietta. La creatività di Luigi Pirandello si intreccia con i percorsi dolorosi dell'animo di sua moglie Antonietta, coinvolgendo i tre giovani figli in un modus vivendi del tutto originale. Quella singolare comunità di persone, guidata dall'inventiva amorevole ed incessante di Luigi Pirandello, riesce ad aggirare mille ostacoli per poter vivere ed abitare uno spazio fisico comune fino al 1919, anno dell'improcrastinabile ricovero di Antonietta in una clinica psichiatrica sulla Via Nomentana, a Roma. Frutto di una lunga e assidua conversazione con l'autore, Dina Saponaro e Lucia Torsello, hanno ricostruito una preziosa e inedita testimonianza "dall'interno" della famiglia Pirandello attraverso gli occhi di un partecipe osservatore che racconta, fin dagli anni dell'infanzia e via via nel tempo, la sua vicinanza affettuosa con il celebre nonno. Tra i suoi intenti c'è quello di chiarire il complicato rapporto tra Luigi e Antonietta mantenendo una doverosa imparzialità, lasciando parlare i fatti, i documenti. Dal racconto si manifesta fin da subito anche la voce di Stefano Pirandello, protagonista e testimone diretto di quegli anni. È da lui che Andrea eredita in gran parte la narrazione di quelle vicende, sicché le voci si alternano e si sommano nella creazione di una scrittura che oltrepassa le pareti domestiche e diviene necessariamente memoria pubblica.
Andrea Pirandello (Roma 1925-2016), figlio di Stefano. Iscritto al PCI dal 1943, ha partecipato attivamente alla Resistenza a Roma e poi, appena liberata Roma, alla guerra di liberazione nel Nord in uno dei "gruppi di combattimento" italiani (il "Cremona") incorporati nell'VIII Armata britannica. Un gruppo di diciannove giovani (ex gappisti e partigiani) era partito volontario da Roma subendo gravi perdite. Dal 1946 al 1978 è stato redattore de "L'Unità", resocontista di Togliatti dal 1956 al 1964, anno della morte. Una parte del suo lavoro di redattore politico e notista era costituita dalla stesura dei resoconti dei discorsi di Palmiro Togliatti, di altri dirigenti del partito e delle sedute del Comitato centrale. Fu scelto da Natta come segretario di Enrico Berlinguer, ma poté svolgere l'incarico soltanto fino al 1972 per poi tornare a L'Unità. Nel '78 lasciò il giornale per motivi familiari e anche perché, venendo a morire il padre, ebbe il compito di curare l'eredità del patrimonio documentale di Luigi Pirandello. Gli ultimi anni della sua vita li ha dedicati a scrivere sulla vita familiare di Luigi Pirandello; nel 2005 ha pubblicato "Il figlio prigioniero", nella collana delle Grandi biografie Mondadori, un libro che attraverso le lettere racconta della famiglia Pirandello negli anni terribili della prima Guerra mondiale.
Casa Editrice Rocco Carabba
ISBN 978-88-6344-487-2
€ 25
Memorie di famiglia (1886-1919)
A cura di Dina Saponaro e Lucia Torsello
articolo pubblicato il: 27/09/2017