Allestita dallo Sperimentale di Spoleto, è andata in scena "Schubertiade" nello splendido complesso di San Nicolò, uno spettacolo che ha condotto il pubblico nel mondo romantico del primo Ottocento attraverso un percorso selezionato tra i lieder di Franz Schubert.
I lieder, nati come canzoni popolari o d'arte a se stanti o inseriti in composizioni più vaste, scavano nei meandri psicologici ed esplorano le forme dei sentimenti in una crescente dematerializzazione dell'oggetto cantato. La voce, accompagnata dal pianoforte, a volte anche insieme ad altri strumenti, come il corno o il clarinetto, suscita emozioni profonde e struggenti.
Rispecchiano fedelmente quella sensibilità romantica che nel mondo tedesco trovò l'ambiente favorevole per affermarsi e crescere. Possono apparire a volte lontani ad un uditorio mediterraneo, ma costituiscono una testimonianza culturale e spunto per udire le voci profonde dell'animo.
Il regista, Giorgio Bongiovanni, calato nei panni dell'io narrante, ha aperto finestre nella vita di Schubert, sui suoi rapporti conflittuali con il padre, sulle sue debolezze, sulle sue rare gioie, sulle sue frustrazioni, sui giudizi, a tratti taglienti, verso altri compositori.
Sul maxischermo, mentre si susseguivano le esibizioni delle cantanti, scorrevano immagini dello stupendo altopiano di Castelluccio, la frazione di Norcia distrutta dal terremoto, a sottolineare la simbiosi tra canto e natura, peculiare dello spirito romantico del lied.
Questa articolazione ha dato vita ad un godibilissimo concerto che ha ancora una volta messo in evidenza la bravura e la tecnica raffinata delle cantanti e dei musicisti dello Sperimentale.
Le voci erano Maria Bagalà, Zdislava Bočková, Sara Intagliata, Noemi Umani, Daniela Nineva, al pianoforte Corrado Valvo, al corno Rosario Pruiti, al clarinetto Giacomo Poggiani.
articolo pubblicato il: 21/09/2017 ultima modifica: 23/09/2017