Al Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo, a Roma, un felice momento di incontro fra le istituzioni pubbliche e private, che si concretizza nella mostra - la cui organizzazione è stata curata dal Centro Europeo per il Turismo, Cultura e Spettacolo - sull'arte italiana del '500 e del '600, con opere provenienti dal F.E.C. Fondo Edifici di Culto e dalla banca più antica del mondo, il Monte dei Paschi di Siena.
Come noto, il Ministero dell'Interno amministra attraverso il suddetto fondo un patrimonio inestimabile, costituito da beni culturali di interesse religioso già appartenuti a vari Ordini e Comunità religiose, forzatamente disciolti alla fine del XIX secolo, confiscati, ed ora di proprietà pubblica: in tutto oltre settecento chiese definite monumentali, edifici di grande pregio storico, artistico, religioso e culturale con all'interno, spesso, capolavori di arte sacra.
Dall'altra, il patrimonio artistico della banca Monte dei Paschi di Siena - la cui prima commissione pittorica risale al 1481, interessando Benvenuto di Giovanni, uno dei più prestigiosi pittori rinascimentali senesi - che oggi conta circa sedicimila opere, in gran parte esposte nelle Sale a carattere museale dell'Archivio e dell'ex Chiesa di San Donato, sede centrale dell'istituto bancario a Siena.
Un progetto ambizioso, questo realizzato a Castel Sant'Angelo, che offre l'opportunità di porre a confronto i principali pittori del rinascimento in Italia centrale, con opere provenienti da Roma, Siena e Bologna, che consentono altresì di analizzare gli scambi culturali fra questi centri di particolare produzione artistica.
Ma non solo, la rassegna rappresenta anche l'occasione per proporre al grande pubblico le opere ricuperate dai nuclei operativi di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza.
Un lungo percorso pittorico, dal tardo manierismo al barocco, al naturalismo ed al classicismo, con la presenza di circa una sessantina di tele di prestigiosi artisti, da Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino a Mattia Preti, Guido Reni, Pietro Berrettini detto Pietro da Cortona, Francesco Buoneri detto Cecco del Caravaggio, Rutilio Manetti, Francesco e Raffaello Vanni, Ventura Salimbeni, Domenico di Giacomo di Pace detto Beccafumi, Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, Jacopo Negretti detto Palma il Giovane, Bernardino Mei, oltre a sculture di Giuseppe Mazzuoli e Gian Lorenzo Bernini, tanto per fare qualche nome.
Fra i ricuperi delle Forze dell'Ordine, ricordiamo opere di Luca Giordano, Carlo Maratta, Francesco De Mura, oltre quelle attribuite a Guido Reni e Bartolomeo Manfredi, senza contare i vari reperti archeologici riportati alla pubblica fruizione.
Completa la rassegna un pregevole volume di grande formato edito da De Luca Editori d'Arte, con la riproduzione delle opere in uno ad accurate schede.
Sino al 30 maggio, dal martedì alla domenica dalle ore 9,00 alle ore 19,30; lunedì chiuso. Costo del biglietto € 7,00.