Al Museo del Corso, a Roma, una mostra che si propone di valorizzare l'amore per la vita animale sia sotto il profilo culturale che quello artistico, organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Roma-Museo del Corso, in collaborazione con la Federazione Italiana della Caccia, l'editoriale Olimpia e l'associazione Diana Century, curata da Ugo Massimo Cacciapuoti, Simonella Condemi e Giuliano Incerpi.
La rassegna, dal titolo 'L'arte animalier nel '900 italiano. Pittori e scultori alla corte di Diana. Omaggio a Roberto Lemmi e Guido Cacciapuoti', propone una selezione di opere della pittura e della scultura di genere realizzate negli ultimi cento anni, in cui uomo, animali, natura, tempo libero e vita all'aria aperta ne definiscono i contorni.
Ed è proprio in tal senso che la mostra vuole rendere omaggio, in particolare, a Roberto Lemmi e Guido Cacciapuoti: fiorentino, il Lemmi è stato un appassionato naturalista e cultore dell'arte di Diana, collaborando come illustratore per oltre trenta anni alla realizzazione della rivista 'Diana', che ha celebrato nel 2006 i suoi cento anni di pubblicazioni, l'unico periodico attualmente in edicola che possa vantare un primato così prestigioso.
Il Cacciapuoti, ceramista, napoletano di nascita, fu invece uno scultore animalista che ottenne a soli 23 anni la consacrazione della sua arte scultorea in una mostra d'arte organizzata da Arturo Martini.
Nelle realizzazioni del Lemmi gli animali sono vivi, riprodotti fedelmente così come l'ambiente in cui si muovono, in un rigoroso realismo con la massima fedeltà del colore e delle forme, rese con una pennellata sciolta che ne accentua il pathos, approfondendo nel contempo gli aspetti etologici degli animali che descrisse: particolarmente importanti diverse serie di litografie e cartoline che testimoniano la sua attività scientifica collegata alla migrazione degli uccelli.
Nelle realizzazioni del Cacciapuoti, anch'esse numerosissime, gli animali sono descritti nella loro natura, a volte con espressione umanamente ironica ed a volte stilizzati e quasi caricaturali, con soluzioni cromatiche all'avanguardia: nel suo repertorio, ricordiamo anche delle figure femminili, damine del '700 e profili decò, con i quali raggiunse fama internazionale.
Completano la rassegna anche opere di alcuni fra i più significativi pittori e scultori non solo di genere, cui il Lemmi ed il Cacciapuoti si ispirarono, ed una breve rassegna di lavori di Mario Norfini, che svolse per alcuni decenni una attività parallela a quella del Lemmi, collaborando a Milano con alcune riviste dell'epoca.
Ricordiamo infine il pregevole volume sull'arte animalier pubblicato da Editoriale Olimpia, con la riproduzione delle opere in uno a vari contributi, una vera leccornia per quanti amano gli animali, la natura e la vita all'aria aperta.
Sino al 27 maggio con orario tutti i giorni dalle ore 11,00 alle oer 19,00; chiuso il lunedì. Ingresso gratuito.