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cronache
risuscita il mare di Aral

Le popolazioni del Kazachistan e dell'Uzbechistan soffrono l'agonia del mare di Aral.

La Banca Mondiale ha concesso un secondo prestito di 126 milioni di dollari al governo del Kazachistan per implementare la seconda parte del progetto finalizzato al recupero della regione settentrionale del mare di Aral e scongiurare un altro disastro ambientale provocato dall'uomo. Si tratta dell'ambizioso progetto di riportare almeno un quarto della portata dell'acqua in quello che era il quarto bacino interno del pianeta.

Il declino era iniziato quando L'allora Unione Sovietica aveva deciso di deviare due dei pił importanti corsi d'acqua che lo alimentavano per irrigare coltivazioni in alcune zone desertiche dell'Asia Centrale.

L'impoverimento idrico aveva provocato la desertificazione di molte zone circostanti, lo stravolgimento dell'ecosistema e l'abbandono dei territori da parte di migliaia di persone che quelle zone abitavano da sempre.

Negli anni Novanta restava la quarta parte di un mare di 68.000 chilometri quadrati di estensione e di 1.100 chilometri cubici di portata.

I primi interventi, grazie al primo stanziamento di 68 milioni di dollari della Banca Mondiale, sono stati indirizzati alla costruzione della diga di Kokaral, che ha permesso di far risalire il livello delle acque e di ridurre il tasso di salinitą.

Il secondo finanziamento dovrebbe, pertanto, permettere la costruzione di una seconda diga e far rivivere il porto di Heralsk, completamente insabbiato.

Nella zona che confina con l'Uzbechistan, il mare continua a diminuire e i problemi restano aperti, ma alcuni benefici intanto iniziano a farsi sentire sul piano climatico; molti pescatori sono ritornati con le nuvole e il futuro sembra pił roseo.

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