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storia
la strada della morte
di Carla Santini

Settanta anni fa, nel febbraio del 1937, un numero mai calcolato con esattezza di persone, sembra tra i sessanta ed i centomila, si trovò a fuggire da Malaga invasa dalle truppe franchiste in direzione di Almeria, lungo la strada che costeggia quella parte di Mediterraneo occidentale.

La fuga non fu tranquilla perché gli sfollati, in grande maggioranza donne e bambini, erano perseguitati da due navi, la Cervera e la Canarias, dall'aviazione tedesca e da postazioni di mitragliatrici e cannoni ubicate sulle colline. I dati non sono mai stati sicuri, ma sembra che il numero dei morti superasse le cinquemila persone.

La gente fuggiva con i mezzi che trovava, poche auto e pochi autocarri, molti carretti trainati da asini e cavalli, biciclette, ma soprattutto a piedi, spesso trascinandosi dietro bambini stanchi e recalcitranti e caricandosi sulle spalle qualche masserizia e qualche ricordo familiare.

L'orrore era totale. I soldati marocchini entrati in Malaga si erano subito resi tristemente famosi per le violenze sulle donne (come accadrà pochissimi anni dopo nel nostro Lazio, con il famigerato corpo di spedizione del Marocco francese).

Molte persone presero verso il nord, per la strada che da Orihuela conduce ad Alicante.

Il personale sanitario era scarso tra gli sfollati. Si mise molto in luce per l'assistenza prestata il dottor Norman Bethune, un chirurgo canadese comunista che pochi mesi dopo si recherà in Cina, mettendosi al servizio della resistenza anti-giapponese e morirà due anni dopo nel distretto di Tanghsien, nello Hopei, per una setticemia contratta curando i soldati feriti.

Alcuni storici affermano che i bombardamenti e i mitragliamenti congiunti dal mare, dal cielo e da terra (una donna squarciata dal colpo di un obice continuò a ninnare fino alla fine il figlio di due mesi d'età) furono il primo esempio di ciò che avverrà, su ben più ampia scala, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, con responsabilità da una parte e dall'altra.

Pablo Picasso ebbe ad affermare molti anni dopo che, se avesse saputo di quanto era avvenuto lungo la strada della morte, sarebbe stata Malaga e non Güernica la musa ispiratrice del suo quadro più famoso.

Settanta anni dopo i fatti, si sono ritrovati per una cerimonia a Malaga alcuni superstiti di quella fuga, persone molto avanti negli anni che all'epoca erano bambini. I racconti spesso erano interrotti da crisi di pianto, anche in uomini ormai con i capelli bianchi.

Indubbiamente, mai definizione fu più azzeccata da chi disse per primo che la Guerra di Spagna fu la prova generale del secondo conflitto mondiale, soprattutto in ragione del fatto che, a differenza della Grande Guerra e forse di tante altre guerre precedenti, nel corso della storia, le vittime civili superarono di gran lunga i caduti militari.

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