Quando si parla di omosessualità non si pone mai l'accento sul fatto che è un fenomeno morale e sociale inquietante. Ci si dimentica, o forse appositamente si vuol misconoscere, che il problema è strettamente legato al matrimonio quale fondamento della famiglia e punto di partenza della costituzione e solidità della società. Non si vuole tener conto che tutti, nessuno escluso, devono impegnarsi nella promozione e nella difesa del bene comune della società.
Che il matrimonio sia una unione tra un uomo ed una donna e che i due sessi si complementano a vicenda non è una idea peregrina, liberamente ed individualmente pensabile, oggi accettabile, domani discutibile, dopodomani passabile. Non si capisce come non si veda che è una verità evidenziata dalla ragione e riconosciuta come tale da tutte le grandi culture del mondo. Il matrimonio ha la sua natura, le sue proprietà essenziali, le sue finalità. Nessuna ideologia, nessun partito, nessun "DICO", nessun "Pacs", può cancellare dallo spirito umano la certezza secondo la quale esiste matrimonio soltanto tra due persone di sesso diverso, che si danno reciprocamente l'un l'altra, in modo proprio ed esclusivo, per perfezionarsi a vicenda, e generare ed educare nuove vite.
L'uomo e la donna, in quanto persone, sono uguali, in quanto maschio e femmina, sono complementari, La sessualità, perciò, non è solamente correlata alla sfera biologica, come negli animali, l'uomo non è solo corpo ma corpo e spirito. Si è maschi e femmine non per estetica, o perché è capitato così, si è maschi e femmine per essere "fecondi e moltiplicarsi".
Non esiste alcun fondamento per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il matrimonio/famiglia. Gli atti omosessuali sono un assoluto e sconfinato sbarramento alla nascita della vita, non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale, sono intrinsecamente ed oggettivamente disordinati.
Ciò non toglie che gli uomini e le donne con tendenze omosessuali avranno il mio massimo rispetto. Saranno accolti con illimitata partecipazione e spontanea delicatezza. E mi batterò sempre perché mai siano oggetto di ingiusta discriminazione.
Oggi, di fronte al fenomeno delle unioni omosessuali, le autorità civili che fanno ? Alcuni tollerano, altri le riconoscono legalmente, perché, dicono, non bisogna privarli di alcuni diritti, altri ancora, addirittura, le equiparano al matrimonio, con inclusa la possibilità di adottare bambini.
A chi tollera, va ricordato che la tolleranza non sia praticata strumentalmente o ideologicamente, che la tolleranza non scardini i confini del tessuto morale della comunità, che la tolleranza non esponga le giovani generazioni ad una concezione erronea della sessualità e del matrimonio, ed infine, che una cosa è tollerare il male ed un'altra cosa approvarlo o legalizzarlo.
Se non si capisce che per il bene comune il matrimonio è un'istituzione essenziale, allora siamo rovinati. Lo Stato non può legalizzare o comunque conferire garanzie giuridiche a quel tipo di unioni senza intaccare il matrimonio, che ha il dovere di promuovere e tutelare.
Le leggi civili non sono un passatempo tipo cruciverba, che lo si voglia o no, promuovono, incoraggiano, favoriscono una mentalità ed un costume, modificano la comprensione e la valutazione dei comportamenti. La legalizzazione delle unioni omosessuali oscurerebbe la percezione di alcuni valori morali fondamentali e la svalutazione dell'istituzione matrimoniale.
In conclusione : le unioni omosessuali non assicurano adeguatamente la procreazione e la sopravvivenza della specie umana, insidiano, compromettono, indeboliscono, demoliscono la società che deve la sua esistenza in vita alla famiglia fondata sul matrimonio. Il matrimonio è per il bene comune, le unioni omosessuali no. Quindi, queste non necessitano di specifica attenzione da parte dell'ordinamento giuridico.