Villa Caldogno è il biglietto da visita con cui il Comune di Caldogno, in provincia di Vicenza, si presenta al pubblico internazionale: una splendida villa dalle eleganti forme architettoniche ideate dal genio di Andrea Palladio, oggetto negli ultimi anni sia di un restauro strutturale che di interventi di restauro degli affreschi, oggi riportati al loro antico splendore.
Al suo interno, tutta una serie di grandi eventi culturali, dalla singolare mostra di incisioni di Giulio Carioni dello scorso anno, un artista veneziano vissuto tra il 1613 ed il 1678, che si era trasferito da giovane a Vicenza, sino alla importante rassegna dello scorso mese di maggio su 'Benedetto e Bartolomeo Montagna e i grandi maestri dell'incisione europea del Cinquecento', che mise in luce il duplice passaggio, "mediato dal mito e dal sacro, dalla natura all'opera dell'uomo e da questa all'opera di natura", come citava in catalogo l'arch. Costantino Toniolo, Sindaco del Comune di Caldogno.
Da ultimo, in questi giorni, nell'ambito del progetto culturale portato avanti con incredibile tenacia dal Comune di Caldogno, sempre nelle sale della cinquecentesca villa palladiana, una mostra evento che propone una selezione di opere realizzate da pittori ucraini tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, dal titolo 'Verso lo spazio luce. La pittura ucraina dagli ultimi decenni dell'Ottocento alla Rivoluzione del 1917'.
Si tratta per lo più di dipinti ad olio, inediti per il pubblico italiano, prestati dal Museo Nazionale dell'Ucraina di Kiev, che dimostrano quanto in quegli anni l'Ucraina, prima del periodo stalinista, fosse in perfetta sintonia con ciò che accadeva, da un punto di vista artistico-pittorico, a Parigi ed in Europa.
Vari i temi trattati, dalla vita contadina all'ambiente urbano e al ritratto: tra tante opere, ci piace ricordare la particolare atmosfera di 'Idillio',1908, di Nikolaj Pimonenko, 'Ritratto della moglie del pittore Margarita Murashko a Capri', 1909, e 'Lavandaia', 1914, di Aleksandr Murashko, dal caldo e lucente cromatismo, ed 'A tavola. Leggendo una lettera', 1900-1910, di Pyotr Levchenko, in cui spazio e luce si compenetrano l'un l'altro, a testimonianza di una produzione artistica di altissimo livello.
In uno alla rassegna, curata da Jolanda Nigro Covre ed organizzata dal Comune di Caldogno e dall'Associazione 'Il Ponte - Mict' onlus, un catalogo edito da Ergon Edizioni, con la riproduzione delle opere ed esaustivi saggi critici.