Il 10 gennaio 1917 lasciava questo mondo William Cody, molto più conosciuto come Buffalo Bill.
Spesso si parla di mito a proposito di persone il cui ricordo non supera quello di un paio di generazioni e talvolta se ne parla con inesattezza. Al di là dell'esatta definizione della parola mito, che resta comunque prerogativa di cose che ci giungono dai millenni passati, mito moderno è colui il cui nome è conosciuto da tutti, almeno nel mondo occidentale. Mito lo si diviene, anzi, laddove pochissimi sanno di chi stanno parlando quando ne pronunciano il nome.
Molte generazioni sono passate da quando William Cody era vivo e compiva le proprie gesta ed oggi giovani e meno giovani associano il suo nome talvolta ad un vecchissimo film, talaltra a qualche vecchio fumetto. In questa accezione Buffalo Bill è un vero e proprio mito.
William Frederick Cody era nato il 26 febbraio 1846 a Le Claire, nello Iowa e a diciassette anni aveva cominciato a cavalcare per le praterie del West lavorando per l'altrettanto mitica società dei Pony express, il servizio postale di frontiera che reclutava i suoi corrieri con il seguente annuncio: "Occorrono ragazzi sotto i diciotto anni, svelti, esperti cavalieri, consapevoli di rischiare la morte ogni giorno: si preferiscono gli orfani".
Poi era venuta la guerra di Secessione, grande carneficina fratricida ed altrettanto grande fucina di addestramento dei futuri combattenti delle guerre indiane. Anche queste sono diventate un mito, anche se la storiografia tende a sostituire la parola epopea ancora in auge ai tempi dei film western con quella di genocidio o, come si dice dopo le guerre balcaniche, di "pulizia etnica".
Nella guerra di secessione William Cody si trovò dalla parte giusta, quella dei "soldati blu" dell'Unione, la stessa parte di quel generale Custer che l'attore ed impresario teatrale Buffalo Bill impersonò sulle scene d'America e d'Europa.
Dopo la guerra, come c'era da aspettarsi dal personaggio, Bill si mise a fare la guida bianca, ossia uno di quei tipi che andavano in avanscoperta e si trovavano spesso a litigare con ufficiali di cavalleria troppo ligi ai regolamenti, come abbiamo visto in tanti film western in cui l'eroe dimostra di essere più in gamba del colonnello comandante.
Poi il West da realtà divenne ricostruzione e fantasia. Cody, ormai divenuto definitivamente Buffalo Bill, organizzò per molte stagioni spettacoli teatrali e circensi con finte battaglie e gare di tiro e abilità, avvalendosi della collaborazione di altri miti dell'epoca come Calamity Jane, il capo sioux Toro Seduto e Wild Bill Hickock, lo sceriffo per antonomasia.
Il "Buffalo Bill Wild West Show" si esibì nelle occasioni più importanti dell'epoca, compresi i festeggiamenti, a Londra, per i cinquanta anni di regno della Regina Vittoria. In Toscana, però, lui e i suoi ragazzi persero la sfida con i butteri locali nella gara di cattura dei bufali con il lazo. Così almeno ci è stato tramandato, anche se oggi alcuni storici locali affermano che non di butteri si trattasse, ma di allevatori dell'Agro pontino in trasferta.