Dal 10 novembre al 24 febbraio si terrà una grande retrospettiva dedicata a Ingmar Bergman ad Udine e a Pordenone, mentre il 4 e 5 febbraio avrà luogo un convegno internazionale di studi a Pordenone.
Lo Sguardo dei Maestri è giunto alla sua settima edizione e, dopo Bresson,
Buñuel, Tati, Ophüls, Dreyer e Fellini, questanno si dedica al cinema del
grande maestro svedese, colui che ha saputo raccontare la complessità dei
desideri e delle pulsioni dellessere umano allinterno delle relazioni tra
uomo e donna intese come luogo di confronto, di comunicazione o di assenza.
Bergman è stato uno dei lucidi e implacabili esploratori della condizione
umana nelle sue diverse stagioni, dalla vulnerabilità dellinfanzia ai
febbricitanti amori della giovinezza, dai conflittuali rapporti di coppia
nelletà matura ai risentiti rimpianti di quella senile (L. De Giusti).
E come fossero le tappe biologiche della vita di un uomo a Udine e Pordenone
si indagheranno le diverse fasi della sua lunga e ricca carriera: dagli
esordi negli anni Quaranta fino alla maturità, attraversando i momenti di
massima affermazione e successo. A partire dal 10 novembre, nelle due città
friulane si vedranno in 15 settimane 32 film, comprendendo SCENE DA UN
MATRIMONIO in tutti i suoi episodi, la versione televisiva di FANNY E
ALEXANDER, fino ad arrivare al recentissimo SARABAND (2003).
Accanto alla retrospettiva dei film (tutti in lingua originale), che avrà
luogo al Cinema dEssai Ferroviario (Udine) e a Cinemazero (Pordenone), la
settima edizione de Lo Sguardo dei Maestri sarà arricchita anche dal
consueto appuntamento convegnistico che si svolgerà, a fine rassegna, nella
città di Pordenone il 4 e il 5 febbraio.
Il convegno che ogni anno produce un libro con la raccolta degli atti
edito da Il Castoro - si concentrerà in una prima parte sul film FANNY E
ALEXANDER del 1982, capolavoro e opera summa della suo iter artistico, per
poi addentrasi una seconda incentrata sugli ultimi lavori cinematografici.
In FANNY E ALEXANDER confluiscono, infatti, molti dei temi disseminati nel
corso di una intera vita dedicata al cinema e allo stesso tempo molte delle
tensioni di allora sembrano qui sciogliersi in una sorta di riconciliazione
del soggetto con il mondo esterno in uno stato di grazia estetica che si
esprime nel raggiunto equilibrio di reale e magico, verosimile e
meraviglioso, una straordinaria sintesi di naturale e sovrannaturale (De
Giusti) . Da questo momento il percorso artistico di Bergman diventa ancora
più vario indagando i mezzi mediatici più moderni e di più facile
produzione: crea programmi e film per la televisione, intensifica il lavoro
di scrittura con romanzi e sceneggiature, coltiva il fondamentale amore per
il teatro con memorabili regie per il palcoscenico. Lattrazione per le
immagini in movimento rimane comunque forte, così negli ultimi anni sono
svariati i lavori per la televisione ed è su questi che si concentra la
seconda sezione del convegno: IL SEGNO (84), VANITA E AFFANNI (97),
SARABAND (03), DOPO LA PROVA (84) che viene distribuito anche nelle sale.
Il rapporto tra cinema e teatro, tra esistenza e rappresentazione sono i
temi che sembrano interessarlo in questultima fase permettendogli
illuminanti rivisitazioni e variazioni sui temi a lui legati, anche dal
punto di vista tecnico per cui non si sottrae ad utilizzare i mezzi propri
della TV e il digitale. Tanto più che, comunque li si voglia definire,
questi ultimi film sembrano generati da un autore che si rincammina sui
sentieri del proprio itinerario creativo: ne sono infatti la straordinaria
prosecuzione.
Bergman si presenta come uno di quei pochi importanti nomi della storia del
cinema mondiale capaci di raggiungere il pubblico di oggi con un bagaglio
immenso di idee e immagini.
La manifestazione gode del supporto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale Cinema, della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Pordenone, della Provincia di Udine e della
Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, in collaborazione con l'Università degli Studi di Udine
e del Consorzio Universitario di Pordenone.