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cinema
"Il nostro ultimo"

regia di Ludovico Di Martino


Gianluca Arcopinto, Kio Film, Ruvido Produzioni e Tutti quelli che hanno lavorato a questo film presentano una produzione Collettivo Blue&Berry in coproduzione con dispàrte e Stefano Santucci

Il nostro ultimo

Regia di Ludovico Di Martino

Regia, soggetto e sceneggiatura: Ludovico Di Martino con: Fabrizio Colica e Guglielmo Poggi e con: Pietro De Silva, Paola Rinaldi, Martina Querini, Jean Chritophe Folly, Pierfrancesco Poggi, Nunzia Schiano, Margherita Laterza e Giobbe Covatta fotografia: Martina Diana suono: Denny De Angelis e Simone Panetta montaggio: Ludovico Di Martino e Emma Viali scenografia: Francesca R. Salvi costumi: Francesca Mescolini aiuto regia: Daniele Pini prodotto da: Ludovico Di Martino e Gabriele Luppi (Collettivo Blue&Berry) coprodotto da: Alessandro Amato (dispàrte) distribuzione: Gianluca Arcopinto (Pablo), Valentina Del Buono (Kio Film) e Luisa Pistoia (Ruvido Produzioni)

Il Nostro Ultimo è la storia di due fratelli, Fabrizio e Guglielmo, e delle loro vite piene di distrazioni. Quest'ultime soffocano la continua richiesta della madre, malata ormai da tempo, di essere portata al mare per un'ultima volta e di trascorrere una vacanza con loro due e Pierfrancesco, loro padre. Un giorno, dopo esseri scaricati l'uno sull'altro - per l'ennesima volta - la responsabilità di rispondere alla richiesta della madre, quest'ultima viene a mancare inaspettatamente. Fabrizio, affogato nel senso di colpa, si ritrova solo con Guglielmo e prende una decisione alla quale il fratello non potrà che dir di sì: portare la madre al mare, in Sicilia, per un'ultima volta insieme. E così fanno. I due partono all'insegna di questo folle viaggio, con la bara della madre legata al portapacchi di una vecchia utilitaria, alla volta del Sud. Tra vecchi e nuovi incontri, scopriranno il marciume del loro rapporto e, attraverso l'accettazione della morte della madre, riusciranno a viversi il viaggio come una vera e propria ultima vacanza di famiglia. Solo così la morte della madre si rivelerà l'unica e ultima possibilità di risanare il loro rapporto e le loro vite.

Ludovico Di Martino, classe 1992, è nato a Roma e dal 2013 frequenta il corso di Regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (Scuola Nazionale di Cinema). Ha iniziato a studiare recitazione ai tempi delle scuole medie, fino ad approdare all'interno una compagnia teatrale a soli 14 anni, con i quali porta in scena numerosi spettacoli. Dopo un'esperienza sul set come attore nel
film di Enrico Maria Artale, Il Terzo Tempo
(in concorso a Venezia70 per la sezione
Orizzonti), decide di tentare la via della regia
iniziando a lavorare a cortometraggi e spot di vario genere. Nel 2012 realizza una campagna di spot per il Ministero delle Pari Opportunità, fino a dirigere personalmente lo spot Il facchino, vincitore del premio della giuria ad un concorso indetto dal MiBACT e da Telecom Italia. Nel 2013 realizza Roles, una web series che si aggiudica il Web Award al Roma Fiction Fest. Nel 2014 scrive e dirige il cortometraggio Invisibile con il quale si aggiudica il premio Miglior Film al 48 Hour Film Project di Roma (insieme ai premi Miglior Cast e Miglior Montaggio), cortometraggio che ha rappresentato l'Italia al Filmapalooza di Los Angeles nel Marzo del 2015. Nel Settembre dello stesso anno realizza il cortometraggio La facile felicità con il quale vince il Premio del Pubblico al Cici Film Festival 2015 e il cortometraggio Il Campione prodotto dalla CSC Production, ancora in fase di lavorazione. Il suo primo film, Il Nostro Ultimo, dopo essere stato presentato in anteprima durante l'Arcipelago Film Festival di Roma, uscirà nel 2016.

Note di regia:
Vivere un viaggio significa essere in grado di costruire una relazione tra un luogo e i suoi abitanti. Un film è la stessa cosa, un film cerca di creare un rapporto tra un immaginario, chi lo crea e chi lo vive.
Quest'ultimo si divide tra personaggio e spettatore. E quando queste due entità si iniziano a confondere, quando lo spettatore si sente personaggio, il gioco è fatto: si crea il cinema. Il Nostro Ultimo è un film che solo in superficie vuole essere un cosiddetto film di genere on the road, proprio perchè l'idea di viaggio non dev'essere limitata al viaggio in sé, ma anche alla riscoperta di un qualcosa, riscoperta che deve avvenire attraverso le persone e i legami che si hanno con esse. Tema centrale del film è, ovviamente, la morte.
Morte che è causa di cambiamento, capace di capovolgere la concezione della vita. E questo è ciò che accade all'interno di questo film: un continuo e netto capovolgimento delle cose.
L'accettazione della morte è una netta elaborazione del lutto, che passa attraversando varie fasi, dal rifiuto, alla rabbia, alla ricerca di un compromesso, alla depressione. Una serie di situazioni extra ordinarie che però contengono materiale umano ordinario. Ed è nell'ordinario che alla fine la morte viene re-interpretata. Oggettivamente, essa diventa motore in grado di inscenare cambiamento. E i due fratelli si ritrovano forse nella prima e unica condizione di far accadere questo cambiamento, a sentirsi liberi di relazionarsi con l'altro. Senza più compromessi. E da lì, la libertà nel vivere sé stessi. Il Nostro Ultimo nasce dalla volontà, forse anche necessità, di creare un'opera autarchica, che si ponga al di fuori di tutti i sistemi e i salotti che attanagliano il nostro cinema. Il tentativo estremo, una prima e ultima possibilità, per produrre un'opera prima con il poco che è concesso ad una generazione giovanissima, precaria in un paese che sta invecchiando ma che non è disposto ad ammetterlo. La caratteristica principale di questa produzione è senz'altro l'incoscienza, che solo a vent'anni si può trovare ed avere, raccogliere pochi soldi e rischiare tutto, in un'operazione forse anche facile, perché guidata principalmente dall'istinto, come per Fabrizio e Guglielmo, i protagonisti del folle viaggio raccontato nel film.

Fabrizio Colica (nel ruolo di Fabrizio) è nato a Roma, ha 24 anni e studia recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia. Ha iniziato frequentando l'Accademia Corrado Pani studiando e lavorando al fianco di artisti come Carlo Ragone, Elio Germano, Pino Insegno e tanti altri. Nel 2013 è uno dei protagonisti della web series "Roles" di Ludovico Di Martino, serie vincitrice del Web Award al Roma Fiction Fest 2013. E' stato protagonista nei panni di San Camillo nella docu-fiction "Ti servirò" nel 2014.
Nello stesso anno è parte del cast del cortometraggio "Invisibile", sempre con la regia di Ludovico Di Martino, con cui si aggiudica il premio Miglior Cast assieme agli altri interpreti del film girato in due giorni nel contesto del 48 Hour Film Project di Roma.
Nell'estate del 2015 ha interpretato un ruolo nel nuovo film di Laura Morante in uscita a breve.

Guglielmo Poggi (nel ruolo di Guglielmo) è nato a Roma, ha 25 anni e si è diplomato nel 2014 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia.
Ha esordito sin da piccolo tra cinema, teatro e televisione, lavorando anche come doppiatore. Nel cinema esordisce nel 2012 nel film "Viva l'Italia" di Massimiliano Bruno, mentre nelle estati 2013 e 2014 ha interpretato il ruolo di Benvolio in "Romeo e Giulietta" con la regia di Gigi Proietti al Globe Theatre di Roma. Sempre nel 2014 ha interpretato il ruolo di Maurizio nel fortunato esordio di Sidney Sibilia "Smetto Quando Voglio".

Il Collettivo Blue&Berry nasce nel 2014 attraverso l'unione di Ludovico Di Martino e Gabriele Luppi, con l'intento di portare una novità nell'audiovisivo non solo di carattere contenutistico, ma soprattutto riguardante la modalità produttiva: non delle singole figure, ma un collettivo di professionisti e aspiranti professionisti con l'intento di crescere insieme lavorando fianco a fianco progetto dopo progetto. Il Nostro Ultimo è l'esempio di tutto questo, dove all'interno del Collettivo non vi sono solo Di Martino e Luppi, bensì gran parte delle persone che hanno lavorato al film, da Martina Diana (direttore della fotografia) a Denny De Angelis e Simone Panetta (fonici) da Emma Viali (co-montatrice assieme a Di Martino) agli attori Fabrizio Colica e Guglielmo Poggi. Tutti i lavori prodotti dal Collettivo (tra cui anche il cortometraggio Invisibile) quindi sono il ritratto di un gruppo di lavoro affiatato fatto da persone legate con qualcosa di più della semplice professione.

dispàrte è una società di produzione cinematografica indipendente ed internazionale ideata da Alessandro Amato e fondata assieme ai soci Luigi Giuseppe Chimienti e Pierluca Di Pasquale. Orientata prevalentemente verso la produzione di film art-house mantenendo forti connessioni con il teatro, l'arte visiva e gli eventi live. Lavora su progetti italiani ed internazionali, di autori provenienti da differenti ambiti sociali e culturali, sperimentando differenti metodi di sviluppo, realizzazione, distribuzione e fruizione. Il nome esprime l'esigenza di spostarsi - non solo geograficamente - per lavorare fuori dal coro su progetti che amano e nel modo migliore che conoscono per dare forma a una realtà professionale diversa. In dispàrte.

Stefano Santucci (Roma, 29 settembre 1958) è un autore televisivo italiano. Ha contribuito alla realizzazione di molti programmi di successo sia di RAI sia di Mediaset, come Tira e molla, L'eredità, Reazione a catena - L'intesa vincente e Avanti un altro!. Ha iniziato una carriera parallela come produttore sempre a fianco dello stesso Di Martino, con la web series Roles, che nel 2013 ha riscosso numerosi riconoscimenti.

articolo pubblicato il: 13/06/2016

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