torna a "LaFolla.it" torna alla home page dell'archivio contattaci
cerca nell'archivio




ricerca avanzata


Google



contattaci

ingrandisci o rimpicciolisci il carattere del testo

cronache
Alitalia: storia di normale disservizio

Mercoledì 14 novembre 2006. Una giornata come tante altre. L'aeroporto di Fiumicino brulica della stessa "fauna" lavorativa di tutti i giorni. Sono le 5.50 del mattino. Presto. E' sempre troppo presto per alzarsi e prendere un aereo a quest'ora del mattino. La sveglia ha scandito impietosa il nostro risveglio alle 4.30 ed il tragitto verso l'aeroporto è passato in una sorta di stasi. La solita coda innanzi agli unici due varchi di sicurezza aperti a quest'ora che regolano l'accesso all'interno del terminal. Gli addetti svolgono con puntiglio il proprio lavoro: PC dei passeggeri aperti e messi in funzione, signore che depositano le loro creme di bellezza nelle apposite buste trasparenti, controllo sommario dei documenti di viaggio. Sono le 6.00. Ci rechiamo con i nostri biglietti elettronici al banco Alitalia per l'emissione della carta di imbarco e qui riceviamo la prima sorpresa: al terminale non risultano i nostri nominativi. L'addetta al servizio controlla scrupolosamente i nostri documenti ed il biglietto elettronico, con la prenotazione confermata, e poi con aria molto professionale ci comunica che non siamo registrati in partenza. Chiediamo di effettuare un ulteriore controllo e dopo circa 1 minuto di attesa la signora, con aria stupita, ci comunica che non solo non ci sono i nostri nominativi sul volo AZ1411 diretto da Roma Fiumicino a Torino Caselle, ma neppure quest'ultimo esiste più: cancellato, come ci fa notare, e lei lo apprende solo ora dal terminale. Nessuno si è preso la briga di comunicarle qualcosa. Il volo è stato annullato senza alcuna apparente motivazione. Oltre alle proprie scuse ed al personale rammarico, non sa cos'altro aggiungere: anzi si. Dopo un ulteriore controllo ci comunica che i nostri nominativi risultano inseriti nel volo successivo AZ1413, in partenza per Torino delle ore 8.55. Alla faccia della comunicazione preventiva. Improrogabili esigenze di lavoro ci inducono ad accettare questo ritardo. E poi, dopo l'alzataccia delle 4.30 di questa mattina, non ce la sentiamo di rinviare la giornata di lavoro pianificata già da una settimana. Alle ore 8.30, ora del presunto imbarco, la fila innanzi al Gate 7 è lunghissima. Il planning del volo lampeggia sopra il desk di accesso evidenziandoci la nuova notizia di un ulteriore ritardo di 10 minuti per l'imbarco. Alle 8.43 un ulteriore comunicato: causa sciopero addetti ai servizi catering il servizio sarà sospeso o effettuato parzialmente. 8.45: ha inizio l'ingresso dei passeggeri, che per fortuna avviene senza problemi, verso l'aeromobile, a parte i primi mugugni di disapprovazione dei passeggeri del volo precedente delle 6.50. Il volo delle 8.50 è naturalmente pieno. L'MD80 ha completato il suo carico e si appresta al decollo (almeno così crediamo), lasciando diversi passeggeri in lista di attesa a terra. La fusione dei due voli in un unico aereo ha portato inevitabili disservizi. Il primo di questi si evidenzia non appena a bordo: ben tre assegnazioni dello stesso posto a tre distinti passeggeri. Altro tempo perso: la riunione di lavoro si allontana sempre più. L'errore sembra, secondo quanto detto dal personale di bordo, imputabile ai servizi di terra. Pacifiche rimostranze e richieste di chiarimento delle persone coinvolte, ottengono la gentile risposta dell'hostess di richiedere chiarimenti allo sportello Alitalia di "relazioni clientela", come se fossimo in presenza di due distinte aziende che non comunicano tra loro. Con il "gioco delle tre carte" tutti e tre i passeggeri vengono comunque sistemati. Sono le ore 9.15 circa e siamo ancora con la porta di imbarco aperta (forse per arieggiare un po' l'aereo) quando un passeggero dell'ex volo AZ1411 delle 6.50, chiede di scendere; per lui il ritardo è troppo elevato e non può onorare gli impegni lavorativi prefissati, e poi la prolungata attesa del volo gli ha causato un malore. Subentrerà al suo posto uno dei passeggeri rimasti a terra in lista di attesa. Sono circa le 9.25 quando l'MD80 muovi i "primi passi" dal finger ed il comandante si scusa per il ritardo comunicandoci che lo stesso è dovuto al malore di un passeggero che ha chiesto di scendere (già, ma lo aveva chiesto alle 9.15 ed il volo era previsto in partenza alle 8.50). Tra i malumori dei presenti l'aereo si appresta al decollo dopo aver atteso in coda il suo turno sulla pista "causa traffico intenso", come ci viene comunicato dal comandante. Non bastano i sorrisi delle hostess a placare i malumori che serpeggiano tra i passeggeri: riunioni annullate, rimandate, coincidenze di altri voli o treni perse. Sono circa le 9.45 quando ha inizio il decollo: non male, considerando la previsione di partenza del primo volo delle 6.50 solo tre ore di ritardo. Il volo è tranquillo, se si omette un ulteriore malore di un'anziana signora proprio in fase di decollo. La meta agognata si avvicina. Torino è sdraiata sotto di noi a guisa di cruciverba, con il suo inconfondibile tracciato di strade. Atterriamo alle 10.40 circa. Ormai quasi tutta la mattinata è gettata e ci sono saltate due importanti riunioni. Non siamo riusciti a capire i motivi dell'annullamento del volo e del ritardo, ma almeno arriveremo in centro per il pranzo. Grazie ALITALIA.

Commenta Manda quest'articolo ad un amico Versione
stampabile
Torna a LaFolla.it