Su Edoardo d'Inghilterra, che per amore rinunciò al Trono più importante del mondo, sono state scritte forse miliardi di parole, spesso a sproposito.
I giornali di tutto il pianeta seguirono con grande attenzione gli avvenimenti di quel 1936 londinese, che ebbero inizio il 20 gennaio, quando la regina Maria, seguendo un'antica tradizione, prese la mano del figlio e la baciò dicendo: "The King is dead. Long live the King". Ma il clou si ebbe la notte tra il dieci e l'undici dicembre, quando il quarantaduenne re, dai microfoni della BBC, annunziò alla nazione la sua volontà di abdicare in favore del fratello minore.
Sarebbe pleonastico narrare qui la storia di Edoardo, prima Principe di Galles, poi Re Edoardo VIII, poi semplicemente, per il resto dei suoi giorni, Duca di Windsor. Tutti la conoscono: coloro che la seguirono in diretta, chi ebbe modo di vedere la sua figura nelle cronache dei settimanali rosa fino al 28 maggio1972, quando il Duca morì vicino Parigi, o le più giovani, che ne hanno sentito narrare la storia dalle proprie nonne.
In questi cinquanta anni sui Duchi di Windsor si è detto di tutto e ogni anno nuovi documenti gettano un po' più di fango sulla coppia. Scopriamo quindi una Wallis Simpson studentessa di arti erotiche in un bordello di Singapore, amante dell'allora ambasciatore tedesco a Londra ed in seguito ministro degli esteri nazista Ribbentrop, addirittura traditrice dell'ancora Principe di Galles con un certo Trundle, venditore di auto di seconda mano.
La critica storica è unanime nel definire Edoardo un debole, emozionalmente instabile, incapace di sedere sul Trono che fu di Enrico VIII e di Guglielmo III d'Orange. Fine della descrizione. Ma, se ci liberiamo degli stereotipi dell'uomo che per essere veramente tale deve essere per forza un vincente, allora le cose cambiano.
Edoardo era un uomo che ha regalato a tutte le ragazzine romantiche del suo tempo un sogno, non quello di diventare regina, perché la Wallis non lo fu mai, ma quello di trovare un ragazzo capace di fare un dono così grande, così inconcepibile alla sua amata. Che la Duchessa, già al secondo matrimonio quando conobbe il Principe nello scenario old british di una battuta di caccia alla volpe, meritasse o meno questo regalo non conta. Quando si regala qualcosa è il donatore a contare, non il beneficiario.
Al di qua della Manica non sono molte le persone a conoscere la storia di tutti i re inglesi, i quali, come tutti i sovrani del mondo, se non fanno qualcosa di grande restano una nebbiosa presenza in un albero genealogico. Edoardo re lo è stato pochissimo e da re non ha fatto nulla di eclatante, se non quello di recarsi ad aprire la sessione del Parlamento a Westminster, il tre novembre, a bordo di un'auto Daimler invece che della tradizionale carrozza tirata da otto cavalli.
Ma il ricordo di Edoardo resterà a lungo, e comunque la sua resta la più bella storia d'amore del secolo scorso, nonostante tutte le valutazioni negative e i documenti che vengono pubblicati sulla signora Simpson. Nonostante tutto, ci resta il suo cuore.