Nelle prossime settimane, il palco del Cellar Theory sarà animato da un appassionato, roboante e colorato calendario di eventi marzolini, per destarci dal torpore invernale e restituirci all'energia e al brio della primavera! Si comincia quindi con due imperdibili appuntamenti #cellarLive che infiammeranno l'audience più esigente: giovedì 03 marzo il GuitaRevolution tour di Finaz, e domenica 06 marzo la presentazione di "New Beat" il primo album dei Kafka sulla Spiaggia.
Lontano da Bandabardò, di cui è co-fondatore, il chitarrista Alessandro Finazzo aka Finaz sorprende ed esplora nuove frontiere musicali, nel suo secondo appuntamento solista, conduce una ricerca sul suono attraverso l'uso di effetti che trasfigurano la chitarra.
Lo spettacolo di Finaz viene definito come "la chitarra che suona come un'orchestra" uno show in cui, attraverso le sue composizioni e l'uso sapiente delle tecniche chitarristiche più disparate e degli effetti (per lo più progettati da lui stesso), si ha l'impressione di non assistere ad un recital ma al concerto di un piccolo ensemble. Si attraversano tutti i generi dal reggae, al rock, passando per il jazz, il flamenco e la psichedelica: tutto ciò che si ascolta è prodotto direttamente dal musicista sul palco.
A tre anni di distanza dall'Ep "Il marinaio spiegò le vele al vento ma il vento non capì" domenica 06 marzo tornano i Kafka sulla Spiaggia che presenteranno il loro primo album, "New Beat", in uscita l'11 per la napoletana Octopus Records. Undici nuove tracce per Luca Maria Stefanelli (voce, chitarra, piano), Domenico Maria Del Vecchio / Nikkio (batteria, voci), Giorgio Magliocco / Gioia di Vivere (chitarra, voci) e Pierluigi Patitucci (basso, voci), registrato in "autonomia e con improbabili mezzi" il disco viene anticipato dal singolo "Keysha". Il video che accompagna il brano, girato in parte in stop-motion, è stato affidato a Yulan Morra ed è in anteprima streaming per una settimana sia su Shiver che su Sonofmarketing.
Il Cellar Theory
Nato nel 2007, in una cantina del Vomero, il Cellar Theory si è sempre ispirato ai Kellerclub berlinesi, veri e proprio club sotterranei ricavati da cantine, apparentemente chiusi al pubblico, ai quali si accede tramite scalette impervie, e che - nonostante la forma grezza e l'arredamento approssimativo - sono spesso il fulcro della vita notturna e musicale della capitale tedesca.
Nel 2013 ha cambiato location, ma ha conservato lo spirito originario, quello di posto dove essere se stessi e dove ascoltare una musica che non è scesa a compromessi: jazz, rock, elettronica, cantautorato - e tutto quello che in un genere non rientra - vi trovano lo stesso spazio di espressione, purché si tratti di progetti nuovi, di sperimentazione, di espressione di chi ha davvero qualcosa da dire in campo musicale.
E non solo: alla musica si combina l'arte in tutte le sue forme, dal video alla fotografia passando per la performance, e in generale per qualunque voce cerchi spazio fuori dai soliti circuiti.
CellarTheory
Vico Acitillo, 58, Napoli
infoline: 349 83 28 486
Apertura porte h 22
articolo pubblicato il: 02/03/2016