Tutto e sempre dipende da cosa si predica. Che equivale a dire "cosa si semina".
Ci sono centri culturali-intellettuali che più o meno la pensano così:
sono convinti che l'uomo è un essere debole, che non accetta la vita così come si snocciola ogni giorno, una vita quasi sempre imprevedibile, e per questo portatrice di insicurezza, in balia delle passioni e dell'istinto, impaurito, perciò, dalla propria stessa natura;
e cosa ti escogita l'uomo dell'Occidente per autoinfondersi sicurezza ? Si inventa i sistemi etici, le filosofie, le religioni, trucchi e diavolerie accademiche che culminano nella religione ebraico-cristiana; e così l'amore, la pietà e la mortificazione del corpo in vista di una ipotetica felicità ultraterrena vengono considerati una perversione dello spirito, una patologia dell'umanità.
E' così che viene accreditata una sottile ed instancabile crisi di valori che trascina con se prolungate inquietudini esistenziali e persistenti smarrimenti interiori.
Viene meno ogni certezza, sparisce ogni prospettiva oltremondana, perplessità e insicurezza la fanno da padrone.
L'uomo occidentale trova consolante, pertanto, rifugiarsi nella nostalgia del passato. Il presente fa schifo, l'ieri è stato meraviglioso, l'infanzia dell'umanità, quando si credeva alle favole (metafisiche).
Secondo questi soloni moderni, oggi l'uomo vorrebbe credere ma non sa più in cosa credere, vorrebbe adottare i miti e i riti del passato ma non riesce a rievocarli ed a giovarsene.
Finisce, quindi, con il concepirne di nuovi, di creare nuove fedi in sostituzione delle antiche, spesso sovraccaricando di senso religioso le ideologie politiche, e questi ne sono i frutti : fanatismo ideologico-politico, proliferazione di sette religiose, tutte le religioni vengono considerate uguali, persistenza di credenze magiche (astrologia, parapsicologia, ufologia).
Tutto questo si può riassumere in pochissime parole: atteggiamento antiumano e contrario alla vita, morte di Dio, nullificazione dell'uomo.
Tutto questo si può riassumere in una sola parola: NICHILISMO.