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cronache
TWAIN

Residenza di Spettacolo dal Vivo a Ladispoli


Nella storia di un paese accade a volte che l'incontro tra personalità trainanti e cultura del luogo si combinino per contribuire ad incisive e profonde trasformazioni della cultura stessa. L'associazione culturale Twain consolida le sue attività sotto la direzione artistica di Loredana Parrella grazie all'assegnazione dell'avviso pubblico per la nuova categoria ministeriale "Residenza di spettacolo dal vivo" cofinanziato da MiBACT- Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, e Regione Lazio.

Il nuovo progetto TWAIN Residenze si configura quindi come un'opportunità di continuità, sviluppo ed evoluzione del processo culturale intrapreso da OfficinaTwain 14/16 - Centro di Promozione Culturale del Territorio - Officina Culturale della Regione Lazio. Fin dal 2008 le molteplici esperienze di Twain nell'ambito delle residenze creative hanno portato a una definizione del concetto di residenza come veicolo di produzione d'arte contemporanea nell'interazione tra gli artisti in residenza e il territorio, motore di una rigenerazione degli spazi attraversati e di coesione dei tessuti sociali, operando una valorizzazione del patrimonio culturale locale. Uno spazio di sperimentazione e condivisione di buone pratiche, dove riorganizzare le competenze e sancire i meriti con l'obiettivo di sostenere, tutelare e diffondere la giovane creatività contemporanea.

Sede del progetto è Ladispoli con due spazi teatrali: Sala Bausch, presso il Centro d'Arte e Cultura Spazio Teatrale Polifunzionale I progetti di residenza selezionati, caratterizzati da un forte segno contemporaneo, indagano le disarmonie della società odierna. Nell'attraversamento dei luoghi, e nella rivisitazione delle tradizioni alla ricerca di un'identità ritrovata, vengono proposte rielaborazioni creative del contesto contemporaneo che fanno uso di linguaggi mutuati da diverse discipline: Compagnie MF con il progetto "Beviamoci su_No Game" Compagnia Babel Crew con il progetto "Dos" Compagnia Biancofango con il progetto "Io non ho mani che mi accarezzino il viso"

Nella selezione delle residenze si è anche tenuto conto dello stadio di avanzamento della produzione, scegliendo tre opere che possano raccontare al pubblico le fasi del processo creativo e produttivo: un'opera in embrione, un secondo studio e un'opera che va a completarsi, creando interessanti occasioni di approfondimento per le azioni di didattica della visione.

Le fasi e le declinazioni della produzione artistica sono seguite da 5 tutor, le cui differenti competenze sono in grado di offrire un supporto completo: dal lavoro drammaturgico alla scrittura del corpo e della musica, per arrivare all'organizzazione e il management. Ogni artista in residenza andrà a creare un legame con il territorio attraverso azioni performative e formative, nell'ottica di un processo sistematico di educazione ai linguaggi performativi ad indirizzo contemporaneo. A compimento della residenza il lavoro maturato viene presentato ad un pubblico di addetti ai lavori e al pubblico locale.

Le azioni di coinvolgimento territoriale includeranno laboratori e incontri didattici della visione degli spettacoli per le scuole, visite guidate durante le prove e gli allestimenti degli spettacoli programmati, attività laboratoriali dirette ai giovani, azioni di formazione del pubblico. Attraverso una rete già consolidata di partner che sostengono la ricerca in ambito coreografico e teatrale, come le residenze delle Regioni Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Toscana, Sardegna, Puglia, Campania, sarà possibile garantire una continuità di lavoro e creare opportunità concrete di circuitazione per i giovani artisti.

articolo pubblicato il: 14/12/2015

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