Dramophone
sesta edizione movimenti umani
un progetto di Fulvio Ianneo
Bologna 13-21 novembre
Teatro Reon presenta Dramophone, un progetto ideato e diretto da Fulvio Ianneo, una rassegna teatrale alla sesta edizione che si svolge a Bologna dal 13 al 21 novembre in teatro come in luoghi inconsueti per le performance e lo spettacolo dal vivo. Dramophone guarda all'oggi e ai suoi movimenti. Il filo conduttore di quest'anno è la ribellione come espressione di una diversità che rivendica di essere accettata. Dramophone cerca il cambiamento e percorre i Movimenti umani, movimenti fisici e mentali. Diverse proposte che cambiano il punto di vista, spostamenti che indicano un rifiuto o una scelta di gioia, vibrazioni dell'animo che mettono a confronto mondi maschili e femminili.
Sono tre le esperienze offerte allo spettatore attraverso l'arte performativa per conoscere tre dimensioni concrete della nostra realtà; da qui il sottotitolo MOVIMENTI UMANI che riunisce i 3 episodi di Dramophone, dove ci imbattiamo in persone che cercano la felicità con la mente ma soprattutto con il corpo, che raccontano attraverso la paura, il coraggio e la responsabilità le loro reclusioni e le loro gioie.
In Not in my name un gruppo di obiettori di coscienza israeliani ritrova la sua libertà, attraverso la reclusione del proprio corpo in una prigione militare, prendendo una posizione che risponde alle proprie convinzioni civili esistenziali e religiose. (venerdì 13 e sabato 14 novembre - Velostazione Dynamo, Via indipendenza 71/Z Bologna - dalle 17.00 alle 20.00).
Nel Pamphylus una giovane del 13 secolo ama e desidera un ragazzo ma la realizzazione della felicità passa per l'accettazione da parte dei suoi genitori di una unione che il suo amato otterrà violando il corpo della ragazza. (martedì 17 e mercoledì 18 novembre - ITC Teatro - Via delle Rimembranze, 26, San Lazzaro BO, ore 21.00)
In My Stealthy freedom (la mia libertà furtiva) molte donne musulmane si sentono libere quando hanno il velo, l'hijab o lo chador, altre invece vivono come costrizione il dovere di apparire in un corpo in cui non s'identificano e si incontrano in un esternazione di libertà furtiva. (sabato 21 novembre, ore 21.00 - Spazio OZ, via Stalingrado, 59 Bologna).
In ogni episodio la libertà si identifica con una visione del proprio corpo che viene necessariamente resa pubblica perché possa coincidere con la visione degli altri. Questo bisogno è la base di ogni evoluzione individuale quando ha un valore sociale e collettivo e quando determina gli impulsi verso un cambiamento della realtà. Un evoluzione spesso osteggiata e repressa proprio attraverso una coercizione fisica come la detenzione, la tortura e l'occultamento di un corpo negato.
Pamphylus è un'opera di Riccardo da Venosa rimessa in scena dopo secoli di oblio. L'opera, esibita in modo eclettico e con spudorata attualità, indaga la passione amorosa con profondità e drammaticità, disegnando senza scrupoli le implicazioni psicologiche e sociali di un sentimento che diventa delirio e malattia, oltre ogni convenzione morale, o sentimento religioso che all'epoca condizionava l'esistenza quotidiana di ogni individuo.
In Pamphylus il teatro è un'esperienza che vive nell'inattualità senza generi, dove è la sensibilità degli artisti e del pubblico a individuare l'universalità di un movimento umano al di là della contemporaneità.
Come sempre Ianneo realizza questo progetto attraverso una rete di collaborazioni e di condivisioni: la residenza dello spettacolo Pamphylus è stata realizzata in collaborazione con ERT Emilia Romagna Teatro e Teatro dell'Argine; la comunicazione del progetto è curato dall'associazione di promozione sociale Officina delle Culture; The Stealthy Freedom è stato realizzato con la collaborazione dell'organizzazione iraniana di Teheran "The Stealthy Freedom" a cui si uniscono le voci di molte donne italiane del Coro Farthan diretto da Elide Marchioni.
Dramophone si svolge con il sostegno di Regione Emilia Romagna e Città Metropolitana di Bologna
articolo pubblicato il: 11/11/2015