L'astronave Cassini, lanciata dalla NASA, potrebbe aver scoperto acqua su Enceladus, la luna di Saturno.
Le foto, ad alta definizione, evidenziano depositi di acqua che eruttano nello stesso modo dei geyser di Yellowstone, veri e propri getti di acqua e alte colonne di vapore che lanciano particelle a grande velocità.
Ciò apre nuove di ipotesi su questa misteriosa luna.
L'esame comparativo con fenomeni analoghi ha messo in luce che le particelle non si formerebbero dal vapore creato quando l'acqua calda si trasforma in gas, ma che sarebbero eruttate in questo stato dai depositi di acqua a più di 0 gradi Celsius. Richiamano alla mente, seppure in versione fredda, il geyser Old Faithful del parco americano di Yellowstone. Erano già conosciuti altre tre luoghi nell'universo che presentano la stessa attività vulcanica; in particolare si tratta della luna, Io, di Giove, la Terra e Tritone, la luna di Nettuno.
L'ultima arrivata, la luna di Saturno, ha scatenato la curiosità degli scienziati. La presenza di acqua è frequente, ma, in genere, è celata sotto strati chilometrici di gelo. Nel caso in questione, lo strato si ridurrebbe a poche centinaia di metri.
Saturno ha già rivelato, del resto, la presenza di atomi di ossigeno, la cui provenienza era ignota.
Alla luce delle nuove osservazioni è certo che l'ossigeno non può che essere originato dalla scissione delle molecole dell'acqua in idrogeno ed ossigeno.
Lo spettometro a raggi infrarossi installato sulla Cassini ha registrato la temperatura di una linea ad almeno 15 gradi Celsius in più rispetto alla zona circostante.
Ciò è un chiaro segnale di attività geotermica.
Molte domande aspettano risposte definitive ma forse alcuni dubbi potranno essere già sciolti nella primavera del 2008, quando la Cassini passerà a 350 chilometri da Enceladus.