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cronache
il fiume è secco: Taj Mahal in pericolo?

Il ‘Taj Mahal’, famoso monumento indiano dedicato all’amore e considerato una delle più belle opere architettoniche del mondo, rischia di andare gradualmente in rovina se non verrà ripristinato l’ambiente naturale che un tempo lo circondava, riempiendo di acqua il letto del fiume Yamuna sulle cui rive è stato costruito.

L’allarme è stato lanciato, durante le celebrazioni per il 350° anniversario dalla sua edificazione, da due storici indiani intervistati dall' ‘Indo-asian news service’ (Ians) sulle attuali condizioni del monumento situato ad Agra, nel nord dell’India, e fatto costruire nel 1630-31 (data ufficiale fornita dalle autorità dello Stato dell’Uttar Pradesh) dall’imperatore ‘mughal’ Shah Jahan in memoria della moglie Arjumand Bano Begum, morta di parto.

All’agenzia indiana, Ram Nath, ex-capo del dipartimento di storia dell’Università del Rajasthan, ha detto che "sono in continuo aumento le oscillazioni dei minareti, notate per la prima volta nel 1942 e citate in vari documenti" e ha sostenuto che sarebbero causate dal fatto che il letto del fiume Yamuna è ormai secco.

D’accordo con lui è Agam Prasad Mathur, già docente dell’Università di Agra, il quale sottolinea che "lo Yamuna in passato era pieno d’acqua per mantenere il monumento in equilibrio e assorbire i movimenti tettonici; adesso che il suo letto è secco, il Taj è esposto alla forza degli elementi", possibili cause di future deformazioni, pendenze ed eventuali crolli.

(per gentile concessione di MISNA)

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