Alcuni marcatori del DNA preso dai resti attribuiti a Cristoforo Colombo che si trovano nella Cattedrale di Siviglia corrispondono al DNA estratto dai presunti resti del fratello, Diego, anche se per avere una risposta certa su dove riposa il grande ammiraglio saranno necessari altri esami.
Un gruppo di ricercatori dell'Università di Granada sta studiando da due anni il DNA della salma sepolta nella Cattedrale del capoluogo betico, con estrema difficoltà in quanto l'ottanta per cento dei marcatori del DNA dei due fratelli è indecifrabile a quasi cinquecento anni dalle loro morti.
Si spera di avere maggiori informazioni dalla salma di Hernando, figlio dell'ammiraglio, mai spostata dal luogo di sepoltura, e dalle tecniche particolari di un laboratorio di Dallas.
Il luogo di effettiva sepoltura di Colombo è oggetto di un'annosa polemica tra la Spagna e la Repubblica Dominicana. Il navigatore, morendo a Valladolid, aveva espresso il desiderio che la sua salma fosse traslata nel Nuovo Mondo. Ciò non avvenne subito, per la difficoltà di trovare una chiesa adeguata in terra americana; solo trentasei anni dopo la morte il corpo fu tumulato nel 1537 in una chiesa di Santo Domingo.
A seguito di torbidi politici avvenuti nell'isola caraibica i resti, nel 1795, furono traslati a Cuba, per poi essere trasportati a Siviglia nel 1898, quando gli spagnoli dovettero abbandonare il possedimento con la guerra ispano-americana.
Alcuni scavi eseguiti diversi anni fa nella cattedrale di Santo Domingo portarono alla luce una bara con sopra il nome dell'ammiraglio, per cui i dominicani affermano che ci fu un errore nel trasporto a Cuba.
Presto sarà esaminato il DNA mitocondriale anche del cadavere che riposa in un mausoleo di Santo Domingo.