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elzevirino
Putinopoulos
di Lf

La Grecia ha dato fiducia, anche se non in maniera schiacciante, a Syriza, mentre i partiti storici sono affondati perché non avevano alcunché da offrire ad un paese in grande crisi.

Sicuramente nel recente passato la Grecia ha peccato di mancanza di moderazione non solo nelle decisioni errate in materia di politica economica ma anche nel modo di comportarsi di buona parte della società; era necessario un cambio di rotta, ma non certo in modo così doloroso, con la riduzione pazzesca dei redditi delle famiglie. La troika ha trattato la Grecia con sufficienza calvinista e tecnocratica, senza minimamente porsi problemi di ordine sociale.

La Germania, che è la nazione europea più esposta con il credito verso la Grecia, concederà alcune facilitazioni ma niente di più, perché non può dare quello che ha ripetutamente negato a Nuova Democrazia senza aizzare il populismo nell'Europa del Nord e fare nel contempo campagna elettorale per la Lega e il M5s in Italia e per Podemos in Spagna. Ma la mancanza di liquidità potrà fare in modo che Atene tra pochi mesi non possa pagare i suoi dipendenti ed i suoi pensionati.

Il debito greco è molto elevato, nell'ordine del 167 per cento del PIL, ma si potrebbe tranquillamente rinegoziare, perché si tratta comunque di un debito abbastanza irrisorio, considerando che l'economia ellenica rappresenta solo il due per cento di quella europea. Ben diverso sarebbe se la crisi greca trascinasse con sé altri paesi di ben maggiore peso economico.

La Grecia potrebbe anche decidere unilateralmente di non pagare il debito ma avrebbe come conseguenza il crollo dell'euro, delle grandi banche e delle Borse principali, con una consequenziale crisi di enormi conseguenze per la vita dei cittadini europei.

In tal caso Putin avrebbe una carta formidabile per negoziare con Berlino e Bruxelles la fine delle sanzioni e forse anche mano libera con l'Ucraina. Alcuni paesi hanno mostrato i muscoli sul campo del rigore finanziario e in quello della politica verso l'Europa orientale ex URSS; il futuro di tutti coloro che vivono nell'eurozona non può stare in mano ai duri e puri.

articolo pubblicato il: 28/01/2015 ultima modifica: 04/02/2015

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