Al Museo Marino Marini di Firenze, una rassegna a cura di Nadia Marconi, un lungo viaggio attraverso gli anni della Grande Guerra che propone gli artisti che ne furono coinvolti e che proprio per questo subirono un condizionamenti pił o meno forte nella propria espressione artistica.
Le prime interpretazioni condizionate dall'evento riguardano le opere dei futuristi, ad iniziare da Fortunato Depero con 'Paesaggio di rumori di guerra', 1915, una matita e tempera su carta di straordinario impatto visivo e da Filippo Tommaso Marinetti, con 'Battaglia a 9 piani', 1915, china su carta, 'parole in libertą al grande futurista Depero', sino a Giulio Severini con 'La trincea', un carboncino su carta di impressionante senso di impotenza, e alla serie di opere di Mario Sironi, alcune delle quali meno drammatiche.
Quindi opere di Giacomo Balla, tra cui 'Colpo di fucile domenicale', 1918, un colpo vagante difficile da vedere ma che tutto colpisce, la serie di puntesecche di Anselmo Bucci, di cui ricordiamo la difficile 'Partenza' per la guerra, ed il drammatico olio su tela di Galileo Chini, 'Le vedove', 1915.
A seguire, una vera e propria iconografia bellica, con opere quali 'Trasporto funebre sull'Adamello', di Aristide Sartorio, varie xilografie di Lorenzo Viani e l'emblematico olio su tela, 'La guerra', altre xilografie di Emilio Mantelli, Adolfo Balduini, vari acquerelli di Giuseppe Caselli ed altre opere su carta di Pietro Morando, sino a 'Alle porte d'Italia', 1918, un olio su tela di Plinio Nomellini.
Incontriamo quindi opere di rappresentazione e propaganda, tra cui ricordiamo i disegni di Cipriano Efisio Oppo, Duilio Cambellotti e Romano Dazzi, le caricature di Giuseppe Russo ed Enrico Sacchetti, sino alla tempera su carta di Vittorio Grassi, riprodotta a lato, 'Per i figli dei marinai caduti in guerra', 1917/18.
Conclude la rassegna una sezione dedicata al mito ed alla celebrazione, con opere ancora di Galileo Chini, 'La tomba di un eroe', di V. Grassi, 'Lo spirito degli eroi', di Duilio Cambellotti, con il bozzetto ed il cartone esecutivo per l'affresco 'Allegoria della vittoria'; ricordiamo inoltre, tanto per fare qualche altro nome, Ardengo Soffici, Carlo Carrą ed Arturo Martini, presente con vari bassorilievi in bronzo.
Al Museo Marino Marini, in piazza San Pancrazio a Firenze, sino al 25 marzo; catalogo Pagliai Polistampa, Firenze.