Amnesty International ha chiesto la liberazione, dopo un anno dalla condanna, di Chelsea Manning, che prima del cambio di sesso si chiamava Bradley Manning ed era il soldato che passò a Julian Assange documenti segreti da pubblicare sul sito WikilLeaks.
Secondo Erika Guevara di A. I., il Governo americano deve concedere la grazia perché Manning ha ricevuto una condanna a trentacinque annidi carcere, ben più lunga di quelle di coloro che sono stati accusati di crimini ben peggiori, come assassinii, stupri e crimini di guerra e mentre altri militari, potenzialmente condannabili per violazione dei diritti umani, non sono stati nemmeno incriminati.
Prima della sentenza di condanna, nel luglio del 2013, Chelsea aveva già passato tre anni in carcerazione preventiva, compresi undici mesi in condizioni descritte dall'ONU come crudeli e disumane. Amnesty International sottolinea che Manning ha sempre dichiarato di aver diffuso i documenti segreti per aprire una dibattito pubblico sugli abusi dei soldati americani in Irak e in Afghanistan.
Sempre secondo A. I., il Governo degli Stati Uniti con questa condanna sta inviando il preoccupante messaggio che coloro che rivelano abusi non saranno tollerati, mentre potranno restare liberi ed impuniti gli autori degli abusi stessi. La difesa di Manning durante il processo non poté nemmeno invocare il pubblico interesse nell'azione dell'assistito. Per questo Amnesty International chiede clemenza.
articolo pubblicato il: 31/07/2014 ultima modifica: 07/08/2014