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arte e mostre
il rito segreto
di Manuela Mattei

Ancora in corso a Roma, al Colosseo, anche se per pochi giorni, la mostra 'Il Rito segreto. Misteri in Grecia e a Roma' interamente dedicata ai culti misterici nel mondo antico, diffusi tra la Grecia e l'Italia antica, quali i riti orfici e dionisiaci, i misteri eleusini, le pratiche oracolari ed altre ancora, come quelle di provenienza orientale, evidente manifestazione della necessità degli individui di trovare un punto d'incontro con l'ignoto e l'ultraterreno, anche al di fuori dei culti ufficiali.

In tutto una settantina di reperti provenienti dai maggiori musei archeologici italiani specialmente meridionali, che indagano le diverse forme di religiosità salvifica, posizionati dentro l'ambulacro più interno del II ordine dell'Anfiteatro Flavio e nelle gallerie esterne, in un progetto espositivo che riesce a ricreare le varie suggestioni del rito segreto, in uno alle atmosfere enfatizzanti dell'elemento iniziatico contenuto nei riti stessi, rese tangibili anche per la presenza di suoni, luci e proiezioni.

In esposizione grandi statue, busti, altari, affreschi, vasi greci, rilievi ed idoli, tra cui ricordiamo, per la loro importanza, la celebre 'Fanciulla di Anzio', da alcuni identificata come Pizia, l'Urna Lovatelli, che illustra i misteri eleusini che onoravano le divinità della fertilità Demetra e Kore, e diversi frammenti di pinakes votivi locresi, in cui Dioniso è la divinità più rappresentata dopo Hades e Persefone.

Ed ancora le pregevoli testimonianze dal santuario di Aricia, con i busti e le statue fittili delle grandi dee, e quelle del culto di Cerere a Roma, sino al 'Ritratto di fanciullo seguace di Iside', in marmo lunense, caratterizzato dal cranio rasato e da un'unica ciocca di capelli a treccia che scende dietro l'orecchio destro, che appunto contraddistingue i bambini consacrati dai genitori ad Iside, che è possibile ammirare nell'ultima articolata sezione dedicata ai culti misterici di provenienza orientale diffusi nel mondo romano, ivi incluso quello di Mitra.

Completa la rassegna, prodotta da Mondadori Electa spa e con allestimento realizzato da Mao Benedetti e Sveva Di Martino, un pregevole volume di grande formato edito da Electa, a cura, come la stessa mostra, di Angelo Bottini, Soprintendente archeologico di Roma.

All'Anfiteatro Flavio in Roma sino all'8 gennaio, dalle ore 8,30 alle ore 16,30; ingresso intero E 10,00, ridotto E 6,00.

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