Tutti sappiamo come sono andate le elezioni di aprile.
Un vero e proprio terremoto ha sconvolto il panorama
Politico italiano con la scomparsa, questa volta, dei
piccoli partiti e soprattutto della sconfitta totale della
sinistra. Partiti di estrazione comunista (non è stato rieletto
addirittura il presidente della Camera uscente), sono scomparsi
i "rossi-verdi" con il loro capo responsabile politico
della catastrofe di Napoli, ma soprattutto non ha trovato
accoglienza adeguata il "modello Veltroni" con il suo Partito
democratico, tanto lodato da osservatori politici interessati
alla semplificazione degli schieramenti politici. Risultato
primo il ritorno per la terza volta di Berlusconi alla guida del
Paese, con milioni di voti di scarto rispetto alla striminzita
vittoria di Prodi per la Camera (solo 24mila suffragi, una vera
e propria inezia).
Tutti si chiedono come mai è potuto accadere tutto ciò: un vero
e proprio "giallo" per sapere chi è stato capace, anche inconsapevolmente, di uccidere in poche settimane l'intera area di sinistra
in Italia. Anche perché in molti si pensava ad una sconfitta dell'ex
Sindaco di Roma, ma non nelle dimensioni accertate, ed eventualmente
sul filo di lana. I "colpevoli" sono tanti a cominciare dal "vecchio"
Berlusconi con la sua trovata del partito del "predellino" nato in
velocità subito dopo la nascita dei "democratici": ma lui aveva il diritto
democratico di contrapporsi all'avversario . Vediamo invece chi sono stati i veri killer che senza volerlo naturalmente hanno fornito le
armi a Forza Italia e ad Alleanza Nazionale.
Primo di tutti il premier Prodi la cui "operosità" è stata tale da costringere masse di elettori, tartassati al massimo, ridotti non diciamo alla fame,
ma quasi, avviliti per quanto avvenuto in Campania e nella già nobile
Napoli, preoccupati in genere dalla crisi economica generale, impressionati
specie nelle grandi aree urbane, dalla criminalità e dall'inerzia sul tema dell'emigrazione incontrollata.
Ma la crisi drammatica delle forze di sinistra ha anche altri responsabili.
I partiti dell'estrema ( il famoso "arcobaleno" che riuniva quattro partiti
responsabili della paralisi del governo Prodi) non sono riusciti a raggiungere
il quorum del 4 per cento. Dove sono andati i voti perduti ? Al gruppo dei
democratici ? Neppure per sogno. Molti sono andati all'odiato Cavaliere
via Lega del Nord. Anche il voto di parte della "classe operaia", stanca di tante
promesse per un radioso avvenire.
Che dire poi del veltronismo operante. La storica "caduta" di Roma, baluardo
della sinistra soft, un po' cinematografica, tanto velleitaria è stata la controprova
del crollo di un sistema insostenibile. Rutelli è stato capace di far scendere di venti punti
la sua coalizione. Un salasso salutare, se riusciranno a capire che occorre conoscere e spiegarsi quel che sta a cuore alla gente giorno per giorno.