È un piccolo gioiello di teatro, l'allestimento di Yerma, uno dei più intensi drammi di Lorca, firmato da Carmelo Rifici e proposto dalla Compagnia ATIR sabato 12 aprile al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche nella stagione di prosa promossa dal Comune di Civitanova Marche, dall'Azienda Teatri di Civitanova e dall'AMAT.
Rifici con colta eleganza e semplicità espressiva, coadiuvato da tre straordinari interpreti danno vita a una rappresentazione viva e coinvolgente. In scena Maria Pilar Pérez Aspa è Yerma - moglie del pastore Juan che soffre per l'assenza di figli - di sconvolgente verità espressiva, dalla potenza interpretativa profonda, in lei voce e corpo si fondono in una personalità attoriale di rara comunicativa. Completano il cast due compagni di scena di generosa duttilità, la spumeggiante ed istrionica Mariangela Granelli e il bravo Francesco Villano, a loro il compito di far rivivere tutti gli altri personaggi del dramma.
"Yerma è il nome che Federico García Lorca scelse per la protagonista femminile del suo secondo dramma popolare - scrive il regista nelle note allo spettacolo - e come titolo dello stesso testo. Il poeta alla domanda perché scegliesse soprattutto donne come protagoniste dei suoi testi rispondeva "perché le donne sono più passione, più umane, più vegetali". Tutto il teatro di Lorca ruota attorno a donne che diventano simboli. E quindi yerma un aggettivo che nello spagnolo corrente si usa solo per definire la terra con questo testo diventa simbolo dell'incapacità di creare. Yerma e quindi arida, secca, inutile. Yerma è il dramma della sterilità, ma soprattutto il dramma della scelta. Ed è nella scelta che risiede la bruciante contemporaneità di questo testo e ciò che ha spinto ATIR con urgenza a voler metterlo in scena. Questa tragedia della scelta quotidiana, questa incapacità di creare portando avanti la propria morale, la propria sessualità o la propria professione, fa sprofondare l'essere umano in una solitudine infinita. Al centro Yerma, interpretata da Pilar, che, come Pilar, vive nel nostro tempo e fa un lavoro del nostro tempo, accanto a lei un uomo e una donna, che irromperanno sulla scena per riportala nel mondo di Lorca, come se fosse un sogno, o un'analisi del sogno."
Le musiche dello spettacolo - prodotto dalla Compagnia ATIR in collaborazione con La Corte Ospitale e E45 Napoli Fringe Festival - sono di Daniele D'Angelo, le scene e i costumi di Margherita Baldoni e le luci di Alessandro Verazzi.
Per informazioni e biglietti (da 10 a 20 euro): Teatro Rossini 0733 812936, Teatro Annibal Caro 0733 892101 il giorno di spettacolo dalle ore 18.30. Inizio spettacolo ore 21.15.
articolo pubblicato il: 09/04/2014