«Sono convinto che la trattativa fra Stato e Mafia ci sia stata e lo dimostra il fatto che quando Totò Riina fu arrestato la sua villa fu perquisita solo un mese dopo». Lo dichiara Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, nel corso di un'intervista rilasciata al mensile free press romano GiNo Magazine (www.ginomagazine.it), in uscita con il suo primo numero giovedì 31 ottobre. L'ex Iena e conduttore televisivo, regista del film La mafia uccide solo d'estate, nelle sale dal 28 novembre, si dice convinto di un patto fra Cosa Nostra e i vertici dello Stato: «Qualcuno è rimasto col cerino in mano - spiega - ma sono sicuro che non si arriverà mai a una verità giudiziaria».
Pif, che nel corso del meeting della Leopolda ha attaccato frontalmente il segretario del Pd Epifani sulla vicenda Crisafulli, nella sua intervista con GiNo Magazine ha duramente criticato i democratici per la nomina al vertice dell'Antimafia di Rosi Bindi, giudicata non competente per quel ruolo: «Si tratta di un evidente favore fatto alla Mafia - spiega Pif - è un'autentica bestemmia, un insulto agli italiani. Decisa per di più da un partito, il Pd, erede del PCI di Pio La Torre che dalla mafia è stato ucciso».
E su Giovanni Falcone il regista dichiara: «Le istituzioni italiane avevano il Maradona dei magistrati e non l'hanno saputo mettere nel ruolo giusto».
articolo pubblicato il: 27/10/2013