La notizia ha fatto il giro del mondo in pochi minuti ed era poco piacevole
per il nostro Paese non certo assente dalle prime pagine internazionali per
storie di ladrocini politici, di corruzione e di mafie. Questa di cui parliamo
ce la potevano forse evitare perché la parola più usata in tutti i commenti
della stampa mondiale è stata "ridicolo". La notizia era quella della sentenza
con cui cinque scienziati italiani specialisti di terremoti e cose affini sono stati
condannati a sei anni di reclusione per non aver avvertito nessuno che la città
dell'Aquila sarebbe stata semidistrutta da un terremoto. Il tribunale del capoluogo
abruzzese li ha ritenuti responsabili della morte di molte persone, di gravissimi
danni che dovrà pagare per intero lo Stato italiano, perché gli imputati e condannati
erano membri della Commissione grandi rischi nominata e stipendiata dallo Stato,
perciò quest'ultimo paghi tutto quel che c'è da pagare e subito.
Non sappiamo su che basi verrà giustificata la sentenza. La definizione più diffusa
corrente negli ambienti scientifici internazionali è stata "medioevale", un ritorno
dell'Inquisizione, di avvio al rogo degli scienziati e della scienza in genere. E poi in
nessuna parte del pianeta si condanna comunque ad una "morte civile" per
incapacità professionale persone,studiosi di altissimo livello, impegnate di
continuo su fenomeni naturali di questo tipo, con molti risultati positivi rispetto
al passato. Tanto è vero che il Governo intero ha voluto giustamente respingere in
Consiglio dei ministri le dimissioni presentate subito da tutti membri della
Commissione.
Conclusione nostra su questa vicenda ancora una volta tutta italiana. Ve lo
immaginate di veder un giorno condannare a trascorrere qualche anno nelle patrie
galere i tanti ricercatori e medici che cercano di sconfiggere meritoriamente il
cancro ed altre gravi malattie? Eppure i morti sono milioni. Viste come vanno le cose, non si può mai dire.
articolo pubblicato il: 26/10/2012 ultima modifica: 02/11/2012