San Giuseppe da Copertino è da molti ritenuto il santo più simpatico, non tanto per le sue levitazioni (è patrono dei paracadutisti), quanto per essere il patrono degli studenti in difficoltà, a differenza di S. Agostino che è invocato da quelli bravi (o, se si preferisce, dei "secchioni").
Giuseppe Desa, nato nel 1603 a Copertino, in Puglia, dopo un'infanzia tormentata da un tumore (dal quale guarì miracolosamente) che lo costrinse ad abbandonare gli studi, riuscì con molta fatica a superare gli esami per diventare sacerdote, nonostante cercasse in ogni modo di concentrarsi nello studio.
Durante tutto il corso della sua vita (morì il 18 settembre 1663, poco prima della mezzanotte) subì continuate persecuzioni ad opera del Sant'Uffizio, a causa dei miracoli che faceva, ma soprattutto per le levitazioni, autentici "voli" che provocavano grande stupore in coloro che assistevano al fenomeno.
Fu processato una prima volta a Napoli, nel 1628, poi, nonostante fosse stato pienamente scagionato dalle accuse di messianismo, fu per prudenza trasferito ad Assisi, dove rimase per quattordici anni.
Ad Assisi seguitò a suscitare il fervore popolare e riuscì a convertire al cattolicesimo il principe Giovanni Federico di Sassonia.
Ma il Sant'Uffizio era sempre in agguato e lo inviò lontano dai suoi confratelli conventuali, prima in uno, poi in un secondo scomodo convento dei cappuccini, nella zona di Pesaro.
Solo sei anni prima di morire ottenne di tornare tra i conventuali, presso la chiesa di San Francesco ad Osimo.
san Giuseppe fu un vero seguace di San Francesco, umile, obbediente ai superiori anche se non comprendeva il perché di tante persecuzioni, dotato di una fede semplice e profonda.
Era capace di danzare di gioia davanti ad una statua di cera del "Bambinello" e pregava recitando filastrocche popolari e cantando canzoncine improvvisate, con grande gioia di chi lo udiva.