Ad Umbertide, Rocca-Centro per L'Arte Contemporanea a piazza Fortebraccio, continua la meravigliosa mostra "Maestri Italiani del XX Secolo" curata dal prof. Angelo Calabresi promossa ed organizzata dal comune di Umbertide (PG) con il contributo della regione Umbria.
È una mostra davvero da non perdere in quanto immette delicatamente - ed accompagna per mano anche il visitatore più estraneo - nel mondo dell'arte, della pittura, dei colori e dei paesaggi.
È un percorso ricco di nicchie da scoprire e riscoprire nelle quali il visitatore si perde nei più incantevoli meandri della storia pittorica della prima metà del '900, attraverso la particolarità delle varie tendenze e stili delle oltre cento opere presentate, provenienti da famose ed imponenti collezioni fra cui l'Archivio Cagli.
Un coinvolgente percorso espositivo che tende, con l'ausilio di piccoli testi, a rendere le opere più familiari, e che spazia dall'innovazione futurista di artisti come Boccioni e Balla - con un vero proprio ardore per il movimento, per il mito della velocità, incarnando quindi l'ottica progressista ed ottimista di inizio secolo - al movimento della metafisica con le opere di De Chirico, De Pisis e Carrà.
Questo interessante ed imperdibile percorso espositivo, non può però essere enucleato da una altrettanto puntuale evidenza dei fatti storici ad esso comunque correlati, come, ad esempio, la nascita e l'estinguersi del Fascismo in Italia, che ha portato alcuni artisti a fermare su tela quel determinato scorcio di storia, come ad esempio il pittore Mario Sironi interprete del trionfalismo del Regime.
Ovviamente nell'interno della mostra non potevano davvero mancare di essere rappresentate le cosiddette "tendenze anticlassiche" fatte nascere dalla "Scuola Romana" dove spiccavano artisti quali Pirandello, Scipione, Mafai e Guttuso, che fotografano una realtà dura fatta di disagi e di crisi dell'Italia degli anni '30, con un accento sulla fragile fase del dopoguerra.
Ampio spazio è dedicato quindi all'artista Corrado Cagli, geniale ed eclettico nel raccontare frammenti di realtà.
Un occhio particolare per le opere di Mario Mafai, quali "Nudo a riposo" (1933), "Lezioni di piano" (1934), "Azzurro e garofani" (1944) in cui si evince una sfrenata passione per il colore ove la figura del fiore assume una vistosa corposità di sentimenti, incarnandoli.
Per Gino Boniti, in arte Scipione - devastato dalla tisi che purtroppo lo portò ad un decesso prematuro nonostante fosse un ottimo sportivo, campione di atletica leggera a soli 15 anni - il pennello e la tela diventarono presto lo scenario della sua esuberanza e vitalità nonostante tutto: alternava nelle sue opere sia bozzetti allegorici che ritratti realistici. Da non perdere "Cardinale decano" (1929), "Sirena" (1928) e "La cortigiana romana" (1930).
Luigi Filippo Tibertelli De Pisis, sotto l'ala protettrice di Odoardo Domenichini, si trasformò in artista di impronta metafisica con alternanze evidenti di tocchi lirici: contaminato dall'influsso di Morandi, inizia a lavorare con il collage ed abbraccia il ritmo futurista in pieno. Opere notevoli da sottolineare sono "Castignano" (1933), "Giorno di Pasqua" (1937), "Giovane sdraiato" (1938) e "Natura morta e nudo" (1946).
Concludiamo ma non davvero per ordine di importanza con Giacomo Balla, incentrato sul futurismo e dove la sua arte aveva già prodotto sculture-oggetti che anticipano il Dadaismo con esplosione di colore che spaziavano anche nella ricerca per il design, la scenografia, gli arredi di interni arrivando anche a risvolti della psiche umana. Opere quali "Bosco" (1950), "Paesaggi" (1956) sono davvero imperdibili in quanto esprimono una impalpabile suggestione della naturalità degli spazi dove la poesia ed il mistero del divenire tracciano delicatamente la sua continua mutevolezza.
L'esposizione è corredata anche da un esaustivo e meticoloso catalogo edito da SKIRA con prefazione di Angelo Calabrese e molte opere e vite degli artisti fra i quali Carlo Levi, Ottone Rosai, Arturo Tosi,. Giulio Turcato, Emilio Vedova e Renzo Vespignani.
La mostra resterà aperta sino al 5 Ottobre 2008.
Biglietto: 5 euro intero, 3 euro ridotto