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cinema
programma di venerdì

FEFF 23 di Udine


I riflettori del Far East Film Festival 23 stanno per spegnersi, dopo otto (intense!) giornate di programmazione, ma il nono e ultimo segmento brilla più che mai. A cominciare da una preziosa doppietta di capolavori hongkonghesi: Coffin Homes di Fruit Chan, attesissima prima mondiale, e il grande ritorno di un eterno evergreen del FEFF, il cult dei cult di Andrew Lau e Alan Mak. Occorre davvero citare il titolo? Sarà proprio la versione restaurata di Infernal Affairs, a Udine come International Festival Premiere, a chiudere ufficialmente la ventitreesima edizione. E sarà proprio Davide Pozzi dell’Immagine Ritrovata di Bologna, che di questo meraviglioso restauro è il responsabile, a ritirare il Gelso d’Oro alla Carriera 2021 prima della proiezione!

Coffin Homes è una commedia nera intrisa di sfumature horror: il genere decisamente più adatto a raccontare le inquietudini degli abitanti di Hong Kong, obbligati a vivere in spazi minuscoli e costosissimi. Il vecchio e caro amico del FEFF Fruit Chan spinge forte sull’acceleratore e crea un continuo fuoco d'artificio di invenzioni visive macabre e satiriche, tra generosi guizzi di nonsense e (come sempre) acuminati accenti politici. Un irresistibile mosaico di storie e personaggi che ruotano intorno allo sfrenato e spietato mercato immobiliare hongkonghese e, in particolare, agli appartamenti svenduti: quelli che portano con sé la fama sinistra di essere… stregati! Coffin Homes, ricordiamo, potrà essere visto solo a Udine e solo il 2 luglio: l’uscita nelle sale è prevista per agosto.

Ma spostiamoci, ora, sul tetto di un palazzo. Cielo azzurro, nuvole bianche. Vediamo due uomini. Uno, quello elegante, ha i polsi ammanettati dietro la schiena, l’altro, quello trasandato, gli sta puntando la canna della pistola in mezzo agli occhi. I due uomini si scambiano qualche parola e la macchina da presa, inquieta e veloce, non smette di danzare… Esiste un fotogramma più immediatamente riconoscibile nella storia del cinema asiatico? Dobbiamo davvero aggiungere che l’uomo elegante è Andy Lau e che l’uomo trasandato è Tony Leung Chiu-wai? La Closing Night del FEFF 23 è davvero un’occasione imperdibile per vedere scintillare di nuovo questo enorme capolavoro a quasi vent’anni dal primissimo colpo di fulmine. Colpo di fulmine che trafisse pure Scorsese: The Departed, ormai lo sanno anche i bambini, è la declinazione americana di Infernal Affairs. Il remake fruttò quattro Oscar e il “lontano Est”, com’è successo in tempi più recenti con Parasite, iniziò a sembrare molto meno lontano…

E le distanze si accorciano ulteriormente anche grazie agli altri titoli dell’ultima giornata: dal malese Hail, Driver! di Muzzamer Rahman, che ci racconta le anime perdute di Kuala Lumpur, alla love story filippina Rainbow’s Sunset di Joel Lamangan, che ci racconta un coraggioso coming out, passando per gli homeless hongkonghesi di Drifting di Jun Li (bentornato, Francis Ng!) al potentissimo corto filippino Shadows di Raymond Red, premiato a Cannes nel 2000. E certo non dimentichiamo un’imperdibile doppietta di commedie: You’re Not Normal, Either!, adorabile screwball giapponese di Maeda Koji, e il bizzarro fuori pista marziano di Night of the Undead, firmato dal coreano Shin Jung-won!

articolo pubblicato il: 01/07/2021

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