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serrande chiuse
di Carla Santini

Parlare di politica diventa sempre più fastidioso, almeno per chi non sopporta più le continue minacce di Renzi di staccare la spina all’esecutivo, che ricordano certe situazioni dell’opera buffa con il libretto che prevede che la scena si chiuda, ma le esigenze del crescendo musicale fanno sì che tutti seguitino a cantare e la scena si prolunghi contro ogni verosimiglianza drammatica.

Ma non c’è solo Renzi; Di Maio l’anticasta va in giro per Roma con una colonna di quattro auto blu quasi fosse uno dei grandi del mondo in visita in Paesi ostili, con il rischio di attentati e manifestazioni di protesta. Ma Di Maio l’unico rischio che corre in giro è quello di una pernacchia o di un paio di fugaci corna da parte di passanti villani e dimentichi di quanto bene faccia il Governo all’Italia. Conte pretende che i Ministri si presentino alle riunioni ad ore notturne, quasi fossero i piantoni che ai tempi dell’esercito di leva erano costretti a vegliare alle porte delle camerate, e fa in modo che il popolo sappia cosa possa o non possa fare all’ora dei telegiornali più importanti, così da parlare a reti riunite.

Conte ama la scenografia; basti pensare alle prime dosi dei vaccini, giunte via terra attraverso il Brennero e scortate fino allo Spallanzani di Roma da polizia e carabinieri, quando sarebbe bastato farle arrivare dal Belgio per via aerea. Ma Conte è colui che, insieme a Di Maio, si è presentato al cospetto dei ribelli di Bengasi, perché tali sono di fronte alla comunità internazionale, per la passerella con i pescatori liberati dopo cento giorni.

C’è chi dice, a discolpa di questa casta emergente, che i potenti di oggi si comportano né più né meno dei vecchi politici della prima repubblica. Ci sono, però, alcune nient’affatto trascurabili differenze, in quanto i vecchi onorevoli avevano di norma solidi studi alle spalle, rinforzati dalla frequenza di serie scuole di partito, e per raggiungere certi traguardi avevano dovuto superare una dura selezione naturale. I grillini, solo per fare un esempio, hanno superato le cosiddette parlamentarie, vale a dire che hanno potuto abbandonare la loro non sempre brillante esistenza per venire catapultati in una dimensione completamente diversa, con una trentina di voti online, più o meno quante deleghe un proprietario di appartamento volonteroso ottiene dai suoi vicini che non vogliono partecipare all’assemblea di condominio.

Nel frattempo, ogni mattina molte delle serrande chiuse la sera prima non vengono riaperte e rimangono chiusi tanti capannoni di piccole industrie; da gennaio aumenteranno i costi di elettricità e gas e, sempre da gennaio, ci saranno norme punitive dei correntisti meno abbienti, che spesso finiscono con il conto in rosso e che con le nuove regole rischiano il blocco del RID e la segnalazione alla centrale rischi.

Da mesi si parla di Sure, di Recovery Fund e di MES per la sanità e da mesi i nostri governanti, con i loro usi e le loro liturgie, evitano di prendere decisioni in proposito. L’importante e continuare con i privilegi che la casta si dette tanti anni fa e che nessuno vuole veramente abolire.

articolo pubblicato il: 29/12/2020 ultima modifica: 08/01/2021

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