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un recupero meritorio

Drosilla e Nesso al Teatro Lirico Sperimentale

di Carla Santini

Da molti anni una sezione della stagione del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto è dedicata al recupero di intermezzi settecenteschi. Sembrerebbe a prima vista che ci possa essere ben poco da aggiungere a quanto già sperimentato nelle passate edizioni, ma non è affatto così.

Ogni volta lo staff dello Sperimentale riesce a stupire gli spettatori con nuove idee e nuove soluzioni che rendono queste rappresentazioni mai uguali nel trascorrere degli anni e quindi veramente sperimentali. Ciò si deve alla collaborazione con il Centro Studi Pergolesi dell’Università di Milano ed a Lorenzo Tunesi che ha curato l’edizione critica.

Quest’anno la scelta è caduta su Drosilla e Nesso, tre intermezzi scritti da Carlo De Palma con gli stessi due personaggi e fusi insieme. In realtà, a differenza di tanti altri, rappresentati per alleggerire tra un atto e l’altro la cupezza di certe tragedie, i tre intermezzi erano funzionali al dramma “L’Orismane” musicato da Leonardo Leo, ne costituivano passaggi omogenei alla trama. Non essendo, ovviamente, messo in scena il dramma, per dare unità all’azione il regista Davide Gasparro ha creato due personaggi nuovi, due mimi che, insieme alle scene mute dei cantanti contribuiscono allo sviluppo dell’azione. I mimi rappresentano due campioni di tennis e Drosilla una raccattapalle e Nesso un tifoso. Le scene di Elena Zamparutti rappresentano dunque un campo di tennis ed i costumi di Clelia De Angelis ricordano questo sport. Le luci sono di Eva Bruno.

La musica è appunto quella, dolcissima, di Leonardo Leo, un maestro molto poco rappresentato in questa Italia che ha lasciato nel dimenticatoio una miriade di musicisti settecenteschi che in Paesi più attenti alle proprie glorie sarebbero osannati e continuamente riproposti sulle scene. Si potrebbero fare centinaia di nomi di compositori settecenteschi caduti nel dimenticatoio e non solo di operisti, ma anche di autori di musica strumentale. Un po’ di attenzione da parte dei direttori delle sale da concerto e si potrebbe sfatare il luogo comune che per trovare compositori di sinfonie bisogna uscire dai confini dell’Italia.

La struttura orchestrale è quella tipica che accompagna da anni gli interventi messi in scena al Teatro Caio Melisso; al Direttore Pierfrancesco Borrelli si accompagnano il Maestro al cembalo Livia Guarino, il Primo violino Giacomo Bianchi, il Secondo violino Margherita Pelanda, insieme a Giada Broz alla viola, Matteo Maria Zurletti al violoncello ed Andrea Cesaretti al contrabbasso. Hanno coadiuvato il Maestro Borrelli e Maestri Federica Cipolli, Davide Finotti, Mariachiara Grilli e Massimo Presazzi.

Come spesso accade nelle produzioni del Teatro Lirico Sperimentale, nei ruoli si alternano cantanti diversi. In questo caso Drosilla è alternativamente interpretata da Silvia Alice Gianolla e Zuzana Jeřábková, mentre Nesso è Paolo Ciavarelli. I mimi sono Carmine D’Ascoli e Raffaele De Vincenzi. Bravissimi i cantanti anche nella recitazione muta. La musica di Leonardo Leo, priva di vocalizzi belcantistici, fa sì che lo spettatore non abbia bisogno di leggere le battute proiettate in alto sopra il proscenio.

articolo pubblicato il: 15/09/2019

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