La XVIII edizione del Festival Internazionale del Cinema e delle Arti I Mille Occhi si apre all’insegna del magnetismo della diva anni ’30 Mary Nolan, icona 2019 di uno dei più interessanti festival di ricerca sul territorio nazionale ed europeo, in programma dal 13 al 18 settembre al Teatro Miela a Trieste.
La Macchina Ammazzacattivi, titolo rosselliniano di questa diciottesima edizione, è possibile grazie alla convinzione e alla tenacia dell'Associazione Anno Uno, di un magnifico gruppo di collaboratori locali, nazionali e internazionali, degli interlocutori che lo ritengono indispensabile, a cominciare da un pubblico sempre più convinto e attivo. Con un minimo di contributi pubblici, ancora in via di precisazione, il festival sa di dover svolgere anche un ruolo di supplenza di un servizio pubblico, intervenendo sul terreno, essenziale per le future generazioni di spettatori, della ricerca artistica, della conoscenza diffusa, della formazione di professionalità.
”Abbiamo deciso di coinvolgere nella realizzazione in modo ancora più forte la rete di collaborazioni» dichiara il direttore artistico Sergio M. Grmek Germani «Tutti gli archivi italiani aderenti alla Federazione internazionale hanno deciso di metterci a disposizione le loro collezioni a titolo gratuito. L'archivio più vicino, la Cineteca del Friuli, a cui ci lega una pluridecennale amicizia, è diventato attivo main partner dell'Associazione Anno Uno che realizza il Festival. E siamo molto lieti che la Fondazione CRTrieste abbia deciso di assegnarci un contributo per noi importante.”
E lo stesso presidente [SIC], Tiziana Benussi, al riguardo ha affermato che:
“La Fondazione CRTrieste è da sempre vicina alle manifestazioni che permettono al nostro territorio di celebrare le arti e la cultura. Per questo abbiamo confermato il nostro sostegno all’Associazione Anno Uno che, con il Festival I Mille Occhi, rende omaggio al cinema offrendo ogni anno alla nostra città un programma di alto livello con ospiti prestigiosi.”
E tra i prestigiosi ospiti l’organizzazione è lieta di avere presente a I Mille Occhi, tra gli altri,
Livio Jacob, direttore della Cineteca del Friuli, main partner del Festival.
Il Festival deve inoltre ringraziare la Fondazione Alberto e Kathleen Casali per il contributo offerto, il Consolato Generale della Repubblica di Croazia a Trieste per il patrocinio dato alla manifestazione e tutti i project partners che grazie ai materiali messi a disposizione hanno permesso la creazione degli 11 percorsi della XVIII edizione: in primis la Cineteca del Friuli, archivio regionale di rilievo internazionale, ma anche il Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca Nazionale di Roma, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Fondazione Cineteca Italiana di Milano, la Cineteca di Bologna.
Calandoci nel cuore del programma, FRANCO PIAVOLI, AL PRIMO SOFFIO DEL CINEMA, a cura di Cecilia Ermini, è l’omaggio de I Mille Occhi a questo grandissimo cineasta-poeta a cui, nelle sue stesse parole, “piace costruire un cinema che richiami i valori della musica e della pittura più che le regole del teatro. Un cinema che non segua una linea narrativa tradizionale ma che crei il racconto attraverso la concentrazione di diverse voci, di diverse immagini, di diversi frammenti, per trarne un mosaico policromo, un concerto polifonico”.
A Trieste presentiamo quindi la personale completa di Piavoli, con alcuni film in copia digitale da originali girati in 8mm: LE STAGIONI (Italia, 1961; formato: 8mm, col.; durata: 25’) un “delicato poemetto sulla natura” come lo definì all’epoca Leonardo Autera; DOMENICA SERA (Italia, 1962; formato: 8mm, col.; durata: 12’) primo premio assoluto al XIII concorso nazionale del film d’amatore di Montecatini per “l’acuta osservazione di alcuni aspetti di costume colti con intensa partecipazione poetica”; poi ancora EMIGRANTI (Italia, 1963; formato: 8mm, col.; durata: 11’) ed EVASI (Italia, 1964; formato: 8mm, col.; durata: 12’) osservazioni sociologiche di altrettanta intensità, fino al capolavoro IL PIANETA AZZURRO (Italia, 1982; formato: 35mm, col.; durata: 89’. Copia 35mm da Cineteca Italiana.) «poema, viaggio, concerto su la natura, l’universo, la vita. Un’immagine diversa da quella sempre vista.» come ne disse Andrej Tarkovskij.
In questa personale completa vengono proiettati anche NOSTOS, IL RITORNO (Italia, 1989; formato: 35mm, col.; durata: 87’. Copia 35mm da Cineteca Italiana) un esempio di cinema sinfonico, un “universo simbolico e concettuale di miti e di archetipi” così come lo descrisse all’epoca Alberto Farassino su La Repubblica; VOCI NEL TEMPO (Italia, 1996; formato: 35mm, col.; durata: 87’. Copia 35mm da Cineteca Italiana) che ha per protagonisti gli abitanti del paese di Castellaro Lagusello, “capolavoro o no” scrisse Tullio Kezich sul Corriere della Sera “vorremmo che Voci nel tempo diventasse una visita d’obbligo per tutti coloro che ogni tanto avvertono il disagio della vita che fugge senza lasciarci il tempo di guardarla in faccia.”
Il Festival presenta infine AL PRIMO SOFFIO DI VENTO (Italia, 2002; formato: 35mm, col.; durata: 85’. Copia 35mm da Cineteca Italiana) calato in una soffocante estate italiana, in un interno famigliare sul cui sfondo si muovono le fatiche dei nuovi sfruttati provenienti dal continente africano; AFFETTUOSA PRESENZA (Italia, 2004; formato: DV, col.; durata: 65’. Copia digitale
dall’autore), frutto dell’armonia di due sensibilità artistiche, quelle di Piavoli e del poeta Umberto Bellintani, estasiate di fronte alla natura; e infine FESTA (Italia, 2016; formato: HD, col.; durata: 40’. Copia digitale dall’autore), viaggio tra la poetica e l’antropologia attraverso “il dì di festa” in un villaggio di campagna, tra la messa per il patrono, le danze, i giocolieri e gli artisti di strada e il disagio e la solitudine di chi non si sente partecipe, come appunto nel famoso poema di Leopardi.
A Franco Piavoli verrà consegnato il Premio Anno Uno, realizzato da Stefano Coluccio, “ad un preminente cineasta del nostro tempo”, la sera di mercoledì 18 settembre alle ore 21:00 al Teatro Miela.
Ed è con particolare piacere che il Festival affronta quest’anno la prima parte del percorso
ECOLOGIA DI UN DELITTO. SIRO ANGELI E PAOLA DRIGO NELLA GEOGRAFIA INFINITA DI
VITTORIO COTTAFAVI, un’indagine nel cinema di un regista che venne poco riconosciuto in vita, oggi considerato uno dei massimi cineasti italiani.
La Cineteca del Friuli, col Museo Nazionale del Cinema, RAI Teche e Fuori Orario hanno partecipato alla riedizione digitale del suo Maria Zef (Italia, 1981; formato: 16mm, col.; durata: 122’. Copia 35mm da Cineteca del Friuli) presentato all’ultima biennale cinematografica conclusasi qualche giorno fa a Venezia, e vogliono far scoprire la stratificazione di creazioni artistiche che Cottafavi è stato in grado di realizzare: l’opera dimenticata di una grande scrittrice veneta, Paola Drigo, la sua riscrittura in friulano del grande poeta carnico Siro Angeli, che si mette in gioco anche come attore nel personaggio tragicamente perdente di Barbe Zef, ispirato a una vicenda realmente accaduta in Carnia.
Accanto a questo, I Mille Occhi presenta altre opere del regista immerse nei paesaggi italiani come IL TAGLIO DEL BOSCO (Italia, 1963; formato: 16mm, b/n; durata: 56’. Copia 16mm da Museo Nazionale del Cinema) tratto dal romanzo di Carlo Cassola con Gian Maria Volonté nel ruolo del protagonista, un boscaiolo vedovo, travolto dalla morte della moglie e dalla complessità dei suoi sentimenti; QUELLI DELLA MONTAGNA, regia di Aldo Vergano con sceneggiatura di Blasetti, Pavolini, Spaini, Vergano, Cottafavi, Luciani e Pugliese (Italia, 1942; formato: 35mm, b/n; durata: 93’. Copia 16mm da 35mm da Cineteca del Friuli) lieve, sottile storia di una crisi di rapporto tra una moglie e un marito durante la guerra, con l’esaltazione del corpo degli Alpini sullo sfondo, la solidarietà in battaglia e l’eroe che dapprima emarginato guadagna con le sue gesta l’ammirazione dei commilitoni e riconquista l’amore della moglie.
LA FANTARCA (Italia, 1966-1968; formato: video, b/n; durata: 64’. Copia digitale da video da Anno Uno) è invece un’opera lirica composta dal maestro Roman Vlad su un libretto di Berto, una fantasia per bambini con al centro una nuova Arca di Noè per fuggire da una imminente guerra atomica.
Di tutt’altro sapore è invece I CENTO CAVALIERI (Italia/ Spagna/RFT, 1964; formato: 35mm, col.; durata: 115’. Copia 35mm da Cineteca Nazionale), con Mark Damon, Antonella Lualdi, Arnoldo Foà, Gastone Moschin, Wolfgang Preiss, ultimo film del regista per le sale cinematografiche prima di un'altrettanto fondamentale attività per la televisione, che culmina in MARIA ZEF.
Il film è basato su un episodio di lotta in un villaggio della Castiglia, durante la tregua d'armi tra i cristiani e i Mori: gli abitanti difenderanno il villaggio da un tentativo di invasione uscendone alla fine vincitori.
Tra le prestigiose collaborazioni e gli ospiti che I Mille Occhi può vantare in questa edizione c’è anche quella con il critico finlandese Olaf Moeller che a Trieste presenta il primo capitolo del percorso POPOLI E PAESI D’ITALIA NEL CINEMA DELL’AUSTRIACO PETER SCHREINER,
considerato un solitario, non solo nel contesto austriaco, ma anche in quello del cinema internazionale. Moeller ha curato una personale di Schreiner a Vienna e di questo regista che, nel corso di oltre quarant’anni ha infatti sviluppato una teoria e una prassi del fare cinema che è sua e soltanto sua, nel programma vengono proposti due film sul paesaggio italiano: I CIMBRI (Austria, 1981; formato: 16mm, b/n; durata: 125’. Copia 16mm da Österreichisches Filmmuseum su autorizzazione di Peter Schreiner), accostamento alla cultura in estinzione del piccolo villaggio di montagna di Giazza dove vivono ancora rappresentanti di una cultura originaria del XIII secolo; e poi ancora BELLAVISTA (Austria, 2006; formato: video, b/n; durata: 117’. Copia 35mm da Österreichisches Filmmuseum su autorizzazione di Peter Schreiner), nome di un hotel di Sappada, un’enclave linguistica delle Alpi Carniche, dove Giuliana dopo lungo tempo all’estero affronta un ritorno alle origini che la costringe a fare i conti con le luci e le ombre della sua vita. Il regista sarà ospite a Trieste.
CASTELLI DI SABBIA, III - INGOIARE LA LUCE è il terzo capitolo del percorso proposto da Mila Lazić nella cinematografia balcanica contemporanea con 12 film firmati tra gli altri da Bojana Burnać, Hana Jušić, Ivan Salatić, Jelena Maksimović, Marko Grba Singh, nuova generazione del
cinema serbocroato- bosniaco- montenegrino che ha poco più di trent’anni, nata negli anni Ottanta nella Repubblica Federale di Jugoslavia e cresciuta durante il peggior periodo della sua storia. Oggi questi autori parlano e riflettono sull’eredità ricevuta con uno sguardo attento e un metodo analitico, mai didattico o didascalico. Il territorio artistico e produttivo, basato esclusivamente sul bisogno/urgenza di esprimersi è diventato un territorio unico. Castelli di Sabbia racconta questo felice e potente intreccio di collaborazioni.
Protagoniste dei film selezionati sono sempre persone che “lottano e combattono”, cercando di trovare la propria strada all’interno delle architetture dissipate dall’eredità inesistente lasciata dai genitori.
Viene così proiettato alla presenza dell’autore TI IMAŠ NOĆ/ YOU HAVE THE NIGHT di Ivan Salatić (Montenegro/Quatar/Serbia 2018; formato: digitale, col.; durata: 82’. Copia DCP da Meander Film.) storia di una donna che torna nel suo paese in Montenegro, dove si è persa ogni speranza per il futuro dopo la chiusura del cantiere navale locale, già in concorso alla Settimana Internazionale della Critica a Venezia 75.
A Trieste sarà presente anche Jelena Maksimović con DALJINE / HEAVENS di Jelena Maksimović e Ivan Salatić (Serbia, 2014; formato: digitale, col.; durata: 19’. Copia digitale da Non Aligned Films), “home movie” che mescola le immagini d’archivio dei momenti felici del periodo del benessere e la prosperità dei padri e figli, con le immagini del presente, dei figli senza padri.
Ma I Mille Occhi ha il piacere di ospitare anche Damian Nenadić con DANI LUDILA / DAYS OF MADNESS (Croazia/Slovenia, 2012; formato: HD/HDV/DV, col.; durata: 73’. Copia digitale da Restart), video partecipativo, una vera e propria impresa cinematografica durata più di 6 anni con 250 ore di girato, conclusasi felicemente al Museo della follia in Slovenia. Maja e Mladen, entrambi con i propri problemi psichiatrici, con la camera in mano come psicoterapeuta, riescono a raccontarsi e ad esprimere le loro esperienze e riflessioni rispetto al rapporto tra gli utenti e il sistema sanitario in Croazia.
Ulteriore gradita presenza sarà quella di Bojana Burnać con MOJ ŽIVOT BEZ ZRAKA / MY LIFE WITHOUT AIR (Croazia, 2017; formato: HD, col.; durata: 72’. Copia digitale da Restart), i momenti più significativi della vita di Goran Čolak, il campione mondiale nel nuoto in apnea sott’acqua: il suo rigoroso allenamento, lo sforzo e felicità nel superare le proprie capacità fisiche e i record mondiali, con un solo obiettivo: immergersi nell’immortalità.
Sempre all’interno dello stesso percorso vengono presentati anche STARS OF GAOMLINGU di Marko Grba Singh (Serbia/Cina 2017, col., 23’, copia digitale da Non Aligned Films); NE GLEDAJ
MI U PIJAT / QUIT STARING AT MY PLATE) di Hana Jusic´(Croazia/Danimarca 2016, col., 105’, copia DCP da New Europe Film Sales); MEZOSTAJUN di Ivan Ramljak (Croazia 2018, col., 19’, copia digitale da Restart); NICIJE DETE / NO ONE’S CHILD di Vuk Rsumovic´(Serbia, Croazia 2014, col., 95’, copia DCP da Soul Food d.o.o.); KASNO SMO SE SRELI / AT LEAST WE’VE MET di Marko Grba Singh (Serbia 2012, col., 15’, copia digitale da FDU/Non Aligned Films); PISMO ĆAĆI (A LETTER TO MY FATHER) di Damir Cucic´ (Croazia 2012, col., 72’, copia DCP da Hrvatski filmski savez); IN UTERO di Ivan Ramljak e Marko Skobalj (Croazia, 2011, col., 14’, copia digitale da Hrvatski filmski savez); GLODANJE SVETLA / MILLING THE LIGHTS di Jelena Maksimovic´(Serbia 2012, col., 15’ 40”, copia digitale dall’autrice).
Ulteriore tassello di questa XVIII edizione sarà l’incontro con la giornalista e critica cinematografica Marina Silvestri che a Trieste presenterà la sua indagine su ANNA GRUBER, segretaria di edizione dei tre film del percorso GERMOGLI, IL TRITTICO LACERATO DI PIETRO GERMI: IL FERROVIERE (Italia, 1956; formato: 35mm, b/n; durata: 114’. Copia 35mm da Cineteca Nazionale); L'UOMO DI PAGLIA (Italia, 1958; formato: 35mm, b/n; durata: 120’. Copia 35mm da Cineteca Nazionale) e infine UN MALEDETTO IMBROGLIO (Italia, 1959; formato: 35mm, b/n; durata: 111’. Copia 35mm da Cineteca Nazionale). Diplomatasi giovanissima al Centro Sperimentale di Cinematografia, Anna Gruber ha collaborato come aiuto regista con Pietro Germi e Mario Soldati, René Clemént, Martin Ritt, Alessandro Blasetti e Vittorio De Sica.
Fu Amica di Gina Lollobrigida di cui parla nel film-intervista di Orson Welles, PORTRAIT OF GINA. Numerosi inoltre i suoi reportage per Almanacco, storica trasmissione culturale della RAI, per tematiche, fatti e personaggi della cultura triestina ed i programmi radiofonici per la sede RAI di Trieste. Fra i suoi lavori anche il documentario DA CIÒ CHE DURA A CIÒ CHE PASSA realizzato nel 1978 per i cinquant’anni dalla morte di Italo Svevo. Nel 1953 aveva fondato a Roma il primo Actor’s Studio in lingua italiana e poi in lingua inglese; nel 1963 a Trieste la Scuola dell’Attore. Copioni, testi, diari e foto di lavorazione, sceneggiature per il cinema e il teatro sono conservati nel Fondo Benco e Gruber della Biblioteca Civica Hortis di Trieste, e alla Biblioteca Chiarini del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Cecilia Ermini e Stefano Miraglia sono invece i curatori di OUT OF THE PAST. ELLIS DONDA che ritrova lo sguardo del cineasta friulano, nato ad Aquileia, e che sembrava scomparso, o almeno, ufficialmente inattivo dal 2007. Interrogati, molti dei suoi compagni di lavoro è affiorato il
ritratto di un intellettuale radicale, di un assiduo frequentatore del Filmstudio a Roma, che ha abitato a Parigi, che è stato grande amico di Jacques Lacan, oltre che a un ammiratore del cinema di Visconti e di Straub & Huillèt.
Il decennio degli anni ottanta è stato quello più prolifico: tra documentari per la RAI, tre libri pubblicati Il segno e il corpo di Zorro (1980), Metafore di una visione (1983) e Invocazione (1986), un’intervista a Roland Barthes (l’ultima, prima della morte dell’autore), la traduzione di un testo di Jacques Lacan, una mostra in galleria (Patmos, 1983), la messa in scena a teatro di un testo di Spinoza (Praefatio, 1984) e la partecipazione al festival di Salsomaggiore nel 1986 con un video, Altre Epifanie.
A I Mille Occhi viene presentato un campione della filmografia di Ellis Donda: ENGEL UND PUPPE (Italia, 1975; formato: 16mm, col.; durata: 21’. Copia 16mm da Collectif Jeune Cinéma) e due documenti girati per la RAI: [UOMINI E IDEE DEL ’900] PARIGI 50: L’ESISTENZA IMMAGINATA
(Italia, 1981; formato: video, col.; durata: 60’. Copia digitale da BVU da Anno uno) e [MICROMEGA 1982] IL CORPO RUBATO - PRATICHE ANALITICHE E FORME DELLA SUGGESTIONE
(Italia, 1982; formato: video, col.; durata: 50’. Copia digitale da BVU da Anno uno)
ENGEL UND PUPPE, prodotto dal CSC, come saggio finale, di un corso sperimentale gestito da Roberto Rossellini, è un lavoro a bassissimo costo, che ha permesso una critica radicale del cinema come linguaggio e di tutta la farsa produttiva che ne discende, mettendo a fuoco il momento produttivo come unico livello reale di costituzione di significazione, ed anche di azione filmica. Ellis Donda sarà per l’occasione a Trieste accompagnato dalla sua attrice Rossella Or.
Altro tassello significativo del Festival sarà IN UN BALENO. PICCOLO OMAGGIO AL GRANDE GENIO DI LAUREL & HARDY con le versioni italiane in pellicola di alcuni dei classici di Laurel & Hardy scelti da Enzo Pio Pignatiello e Simone Santilli. Alcune di queste copie versano oggi in pessime condizioni di conservazione: proiettate centinaia di volte, risultano ormai molto logorate. Nel corso della XVIII edizione de I Mille Occhi, in collaborazione con la Cineteca del Friuli, siamo lieti di rendere ufficiale una autentica “missione impossibile”: recuperare e restaurare, grazie alle nuove tecnologie, il patrimonio filmico della coppia in versione italiana con le voci di Mauro Zambuto e Alberto Sordi
Grazie alla paziente ricerca archivistica e di mediazione presso collezionisti e cineteche pubbliche e private, un gruppo di appassionati e studiosi è riuscito a reperire la quasi totalità della filmografia di L&H in versione italiana in pellicola. Il passo successivo è stato la scansione
in HD delle copie, la pulitura e regolazione digitale dei contrasti, la reintegrazione delle titolazioni originali e, non ultimo, la pulitura digitale delle tracce audio. È stato possibile effettuare tali lavorazioni grazie alla professionalità di Paolo Venier, tecnico e collezionista triestino che ha messo a disposizione la sua attrezzatura.
Il progetto “S.O.S. Stanlio e Ollio” è quello di riuscire a realizzare, in un futuro prossimo, una esauriente collana di opere restaurate in DVD e Blu-ray, nonché di favorire un ritorno dei film in pellicola, restituendoli in veste rinnovata alla memoria collettiva.
Al Festival si potrà quindi rivedere A CHUMP AT OXFORD / NOI SIAMO LE COLONNE di Alfred J. Goulding (USA 1939, versione italiana 1946); formato: 35mm, b/n; durata: 62’. Copia 35mm da collezione Enzo Pio Pignatiello) film sull’educazione e l’importanza della cultura, A Chump at Oxford è inoltre il più fine studio compiuto da L&H su loro stessi; BABES IN TOYLAND / IL VILLAGGIO INCANTATO (NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE) di Gus Meins e Charles Rogers
dall’operetta di Glen MacDonough (USA 1934, versione italiana 1949; formato: 35mm, b/n; durata: 74’. Copia 35mm da collezioni Enzo Pio Pignatiello, Simone Santilli e Paolo Venier) forse la migliore operetta di Laurel & Hardy; I FRATELLINI di James Parrott (USA, 1930, versione italiana 1938, formato: 35mm, b/n; durata: 30’. Copia digitale da 35mm da collezioni Enzo Pio Pignatiello, Simone Santilli e Paolo Venier), film antologico che include i corti Brats e Below Zero (entrambi del 1930).
Sempre nel percorso dedicato a Laurel & Hardy anche RONDA DI MEZZANOTTE di James Parrott, (USA 1930-1935 versione italiana 1950, formato: 35mm, b/n; durata: 65’. Copia 35 mm da Archivio Storico del Cinema Italiano) con i corti The Midnight Patrol (1933), Towed in a Hole (1932), Hog Wild (1930) e Thicker Than Water (1935).
I Mille Occhi proietta anche LEGIONE STRANIERA di Charles Rogers, James W. Horne (USA, 1931- 1933, versione italiana 1961, formato: 35mm, b/n; durata: 40’. Copia 35 mm da Archivio Storico del Cinema Italiano) con il corto Me and My Pal (1933) e una riduzione del mediometraggio Beau Hunks (1931) e infine il trailer de GLI ALLEGRI IMBROGLIONI di Malcolm St. Clair (USA, 1943, versione italiana 1949; formato: 35mm, b/n; durata: 3’. Copia 35 mm da Archivio Storico del Cinema Italiano).
Ma tra i percorsi del Festival si continua a parlare di TUTTI I COLORI DELL’AMORE, II ECKHART SCHMIDT E LA COAZIONE DELLA BELLEZZA alla presenza del regista, della produttrice Gorana Dragaš e delle interpreti Marilina Marino e Dalila Forcina alle proiezioni triestine.
Del regista tedesco viene presentato il film girato a Trieste VENERE. THE LONG GOODBYE (Germania, 2018; durata: 40’. Copia Blu-ray da Raphaela-Film) in cui Venere viene al mondo per amare ed essere amata, ma scopre che l’amore non è un’opzione in un mondo interessato al denaro, allo shopping e al narcisismo.
Dello stesso autore il Festival ospita anche LIBERTÀ (Germania, 2019; durata: 5’. Copia DVD da Raphaela-Film) un manifesto a favore della libertà artistica che nelle parole dell’autore sembra stia retrocendo a cinquant’anni fa “Oggi la mentalità borghese, comune alla sinistra come alla destra, combatte la nudità come se fosse il male assoluto, senza comprenderne la sacralità»(E. Schmidt).
Ultimi due lavori dell’autore in programma: PIAZZA D’AMORE (Germania, 2019; durata: 120’. Copia Blu-ray da Raphaela-Film) con sette figure di donna alle prese con ambizioni e tormenti personali e NOIR AFTER NOON (Germania, 2019; durata: 120’. Copia Blu-ray da Raphaela-Film) “Sulla fine di una partita che si gioca nel regno dell’egoismo. Alla fine non sappiamo se è tutto reale o se è soltanto una fantasia noir erotica” (E. Schmidt).
Un altro omaggio è quello che I Mille Occhi tributa ad un grande regista indipendente italiano con NICO D’ALESSANDRIA, L’INDISPENSABILITÀ DEI COATTI. Di questo cineasta influenzato dal neorealismo e dal linguaggio cinematografico pasoliniano il programma propone EVELINA E MARCOALDO (Italia, 1966; formato: 35mm, b/n; durata: 10’. Copia 35mm da Cineteca Nazionale) in cui Marcoaldo, marito oppresso, si addormenta in poltrona e sogna una partita a carte con un individuo mefistofelico in cui la posta in gioco è sua moglie Evelina; IL CANTO D’AMORE DI PRUFROCK da T.S. Eliot, con la voce di Carmelo Bene (Italia, 1967; formato: 35mm, b/n; durata: 20’. Copia 35mm da Cineteca Nazionale).
Un discorso a parte lo merita L’IMPERATORE DI ROMA (Italia, 1988; formato: 35mm, b/n; durata: 84’. Copia 35mm da Cineteca Nazionale) di cui Alberto Moravia su L’Espresso nel 1989 diceva “L’imperatore di Roma di Nico d’Alessandria è un film il cui neorealismo piuttosto tradizionale è, per così dire, superato da un intento moralistico e quasi giustiziere. L’immagine che serve da epigrafe, un gigante che sullo sfondo della cupola di San Pietro brandisce un minaccioso piccone demolitore, annuncia il tema: Roma è una città irreparabilmente degradata che, così com’è, non merita di essere salvata e va incontro a una sicura distruzione. È, insomma, la Roma di Pasolini, tutta di periferia, piena di rovine e rovine, vista, però, senza l’indulgenza poetica dell’esteta, piuttosto con l’indignazione rigorosa del riformatore e del politico”.
Di Nico D’Alessandria infine in programma anche L’AMICO IMMAGINARIO (Italia, 1994; formato: 35mm, col.; durata: 85’. Copia 35mm da Cineteca Nazionale) e REGINA COELI (Italia, 2000; formato: 35mm, col.; durata: 88’. Copia 35mm da Cineteca Nazionale).
Questa XVIII edizione vede inoltre la partecipazione di un altro graditissimo amico, critico cinematografico, scrittore, autore televisivo, conduttore televisivo, regista italiano: Enrico Ghezzi, che sarà a Trieste per NOT YET EVENING. 30 ANNI (E OLTRE) DI FUORI ORARIO.
Di questi trent’anni e più si parlerà in occasione delle proiezioni di L’OCCHIO L’ORECCHIO LA BOCCA di Sergio Grmek Germani, con Roberto Farina, Gianni Romoli, Silvia Viglia, Enrico Ghezzi (Italia 1978, b/n, 20’, copia digitale da BVU da Anno uno); PORNOMI di Enrico Ghezzi, Marco Giusti, Sergio Grmek Germani (Italia 1982, col., 22’, copia digitale da BVU da Anno Uno).
Un inciso lo meritano le CONVERGENZE PARALLELE che i vari percorsi incontrano: ecco quindi che nel Trittico dedicato a Pietro Germi troviamo ROBERTO ROSSELLINI: APPUNTI BIOGRAFICI
di Giulio Macchi (Italia, 1964; formato: 16mm, b/n; durata: 56’. Copia digitale da 16mm da Anno Uno) Rossellini ricorda il film Roma Città Aperta in via Montecuccoli, nei luoghi in cui fu girato. Ad Amalfi il regista incontra dopo 14 anni i frati protagonisti di Francesco, Giullare di Dio. Seguono interviste sul set de L’età Del Ferro e ad attori de L’Amore e La Macchina Ammazzacattivi.
Nel percorso di Ellis Donda incontriamo la convergenza di PSYCHODRAME (TROIS ESSAIS FILMÉES DIRIGÉES PAR J.L. MORENO) di Roberto Rossellini (Francia, 1956/1957; formato: b/n; durata: 53’. Copia DCP da 35mm, restauro digitale da collezioni INA da Archivio Nazionale Cinema d’Impresa) scovato dal fiuto archivistico di Sergio Toffetti completo di titoli di testa e di coda nelle collezioni INA comprendenti la produzione dello sperimentale Centre d’Etudes della televisione francese, l’ORTF.
E infine le convergenza parallele del percorso di Nico D’Alessandria ci portano dapprima a ESTATE ROMANA di Matteo Garrone (Italia, 2000; formato: 35mm, col.; durata: 90’, copia 35mm da Cineteca Nazionale) nella Roma che si prepara al Giubileo, in un tempo di mezzo, sospeso fra la grandezza di un passato che echeggia ovunque, un presente incerto, simbolicamente espresso dai cantieri sparsi per la città, e un futuro tutto da scrivere; e poi a LE CASTAGNE SONO BUONE di Pietro Germi (Italia, 1970; formato: 35mm, col.; durata: 108’. Copia integrale 35mm (prima
edizione integrale) da Cineteca Italiana (Fondo Mediaset), l’ultimo film di Pietro Germi, uscito sugli schermi delle maggiori città italiane, severamente stroncato all’epoca.
L’ultima convergenza parallela è contenuta in un omaggio, quello che la direzione artistica tributa a Giuseppe Lippi, morte di un amico, un omaggio al giornalista, scrittore, traduttore, appassionato di fantascienza e curatore del mensile Mondadori Urania.
Verranno in suo ricordo proiettati LA CRIPTA E L’INCUBO di Camillo Mastrocinque, con Christopher Lee (Italia/Spagna 1964, b/n, 82’, copia 35mm da Cineteca Nazionale), UN ANGELO PER SATANA di Camillo Mastrocinque (Italia 1966, b/n, 90’, copia da 35mm da Cineteca di Bologna) e la convergenza sarà appunto VENDO CARA LA PELLE di Ettore Maria Fizzarotti,
con Michèle Girardon (Italia 1968, col., 88’, copia 35mm da Cineteca del Friuli).
Oltre ai partner istituzionali già citati in apertura, il Festival ringrazia per l’ospitalità il Teatro Miela e per la collaborazione Fuori Orario, Officina Film Club, Archivio Nazionale Cinema Impresa, Hravtski Filmski Savez, Restart, Non Aligned Films, Meander Films, Österreichisches Film Museum, Collectif Jeune Cinema, Archivio Storico del Cinema Italiano, Cineteca Bruno Boschetto, Raphaela Film Gmbh, AFIC, Casa del Cinema di Trieste, Patrimonio Culturale FriuliVeneziaGiulia e il Comune di Trieste.
Per il Premio Anno Uno un ringraziamento particolare va a Stefano Coluccio, Canestrelli – Venice Mirrors, così come a Azienda agricola Škerk, Azienda agricola Zidaric, Theresia Mittel Bistrot, Dada Rooms&Arts, Le Stanze di Miramare B&B Boutique, Dai Muli B&B, Hotel Coppe, B&B Amelie, B&B Hotel per i vini, i rinfreschi e l’ospitalità forniti a questa XVIII edizione.
articolo pubblicato il: 10/09/2019