Il reggipetto, capo imprenscindibile dell'abbigliamento femminile, compie cento anni.
Mary Phelps Jacob, signora dell'alta società americana, si osservava allo specchio, fasciata in uno splendido abito da sera. Ma, come sempre, non si sentiva a suo agio, provava il solito fastidio per quel corsetto che tanto l'opprimeva. Trattandosi di un abito molto scollato, lasciava addirittura alla vista degli invitati il bordo del corpetto. Lo tolse, ma
si ricordò allora di un disegno che aveva visto di uno strano aggeggio, ideato, anche se non registrato, sei anni prima da un bustiere parigino.
Nel 1907, Pierre Poiret aveva creato una delle più geniali opere di ingegneria, armeggiando con fili sottili piegati a cerchi e stoffe di seta nel suo laboratorio parigino. Senza saperlo aveva inventato il reggipetto.
Mary Phelps si mostrò alla festa come mai una donna aveva fatto, grazie ad un gioco di bretelle, che aveva anche esaltato il suo busto.
Sosteneva i suoi seni con due grandi fazzoletti bianchi tenuti insieme da una cintura stretta e sostenuti da un cordoncino.
Negli anni, creatori di moda intima hanno dovuto affrontare una serie di aspetti quali il peso, il volume e l'effetto della forza di gravità delle mammelle stesse, la distanza fra i due seni, l'altezza rispetto al punto vita e la distribuzione della forza per non sovraccaricare gli omeri.
Lo stravagante miliardario americano Howard Hughes aveva incaricato un ingegnere della sua industria aeronautica a realizzare un reggipetto speciale per l'attrice Jane Russel , famosa per il suo petto prominente.
E non sono vezzi o capricci quelli legati ad un uso incorretto del reggipetto. Possono manifestarsi infatti emicranie, cefalee, irritazioni cutanee e soprattutto dolori di schiena.
Senza dubbio, Nonostante che i corsetti impedissero il respiro, il rivoluzionario reggipetto tardò ad affermarsi; come per abbandonare i mutandoni, anche per il reggipetto si dovrà aspettare la fine della Seconda Guerra Mondiale. Negli anni Trenta gli scomodi cerchi di acero furono sostituiti da gomme elastiche, in seguito la seta fu affiancata progressivamente dal nailon.
Ha vissuto anni di gloria come arma di seduzione e di liberazione negli anni sessanta, quando cioé acquistò un'altra dimensione e si trasformò in simbolo politico nelle manifestazioni femministe. Con una spettacolare caduta delle vendite, sembrava che il suo futuro fosse segnato dall'interdetto.
Parigi e New York furono gli scenari scelti dalle giovani hippies per spogliarsi di questo indumento e lasciarlo bruciare nel fuoco della liberazione sessuale.
Ma quelle proteste non impedirono che la fabbricazione dei reggipetti continuasse. Le donne dopo i trentacinque anni non possono farne a meno. Infatti, salvato dalle fiamme, si è trasformato assecondando fantasie ed esigenze di una clientela sempre più esigente ed attenta. Da semplice accessorio è diventato mezzo per nascondere difetti o suscitare emozioni, come il "wonderbra", il "waterkiss", il "nightbra", il "pumetrex" , o quello incompleto ma disponibile con capezzoli per costruire addosso il modello adatto a chi ha particolari irregolari.