A conclusione del 2010, proclamato Anno Europeo della Lotta alla Povertà e all'Esclusione Sociale, è partito il progetto "Il Prossimo Mio", un ciclo di sei mostre realizzato con il contributo della Provincia di Roma, in cui 8 artisti sono stati invitati ad esprimersi con la propria arte sugli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio, per gridare l'urgenza di una comune presa di coscienza e di responsabilità verso il prossimo che è mio e l'altro che mi è prossimo.
Artefice del progetto, la Galleria Whitecubealpigneto che, traendo ispirazione da Malevich, mette a disposizione il proprio spazio: un quadrato bianco e uno sfondo bianco che si lasciano modellare di volta in volta dall'opera dell'artista.
Quarta mostra del ciclo è CHIARO SCURO, progetto artistico con cui l'artista Gabriella Di Trani invita a riflettere sul 7° Obiettivo di Sviluppo del Millennio: assicurare la sostenibilità ambientale. Il testo critico è di Sguardo Contemporaneo. Media partner dell'inziativa sono Radio Popolare Roma e MarteLive.
Artista eclettica, che utilizza di volta in volta i più diversi mezzi espressivi per dare forza alla propria opera - dalla pittura alla grafica, alle performance, alle installazioni - Gabriella Di Trani presenterà una installazione in cui pinguini ed altri elementi del mondo vegetale occuperanno lo spazio della Galleria, assieme a sacchi della spazzatura. I pinguini bianchi, a significare la purezza e la freschezza dell'elemento naturale, di ciò che è bene; i sacchetti neri, a simboleggiare la continua minaccia perpetrata dall'uomo all'ecosistema, ciò che è male, ciò che danneggia l'ambiente e le sue creature, incluso l'uomo.
Il bene e il male, il bianco e il nero, il chiarore e l'oscurità: un gioco di contrasti e conflitti, che sempre abita l'animo umano e la storia, in cerca di una composizione, una soluzione o, quanto meno, un equilibrio.
L'opera si completa con disegni e dipinti sul tema, con la proiezione di luci colorate ed una musica che evoca i suoni della natura.
«Gabriella Di Trani vuole ricreare nella Galleria un mondo altro, in cui il pubblico possa entrare e da cui possa lasciarsi emozionare. È un'artista di alto profilo, che espone da oltre 30 anni in Italia e all'estero, mostrando una straordinaria capacità di interpretare molteplici forme espressive e rinnovarsi di continuo, pervenendo alla dimensione virtuale che costituisce oggi l'ultima avanguardia - dichiara Rossella Alessandrucci, direttrice artistica della Galleria Whitecubealpigneto e ideatrice del ciclo di mostre "Il ProssimoMio" - Siamo davvero onorati di ospitare nella nostra Galleria un'artista che si è fatta apprezzare in contesti significativi come la Biennale Multimediale di Londra, la Biennale Multimediale di Istanbul e, ripetutamente, alla Biennale di Venezia».
"CHIARO SCURO": GABRIELLA DI TRANI
Assicurare la sostenibilità ambientale è il settimo degli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite nella Dichiarazione del Millennio. Il tema sembra particolarmente caro a Gabriella Di Trani - protagonista della quarta mostra del ciclo Il prossimo mio - che sbarca alla Whitecubealpigneto con il suo esercito di pinguini: sono loro l'elemento centrale dell'installazione che l'artista ha pensato per lo spazio della galleria.
Pinguini (di polistirolo) che zampettano su un prato (d'erba sintetica) con dei sacchi di spazzatura al loro fianco: cosa vuol dire? Non è un segno di una qualche apocalisse in atto, non ancora. Eppure l'immagine è quantomeno allarmante, perturbante.
Gabriella Di Trani si chiede, ed è in buona compagnia: «cosa fare di fronte al progressivo peggioramento delle condizioni ambientali»? La soluzione non è a portata di mano, né un progetto destinato ad una galleria si propone di offrire un'alternativa concreta. Ecco, dunque, che l'artista mette in scena il problema, allestendo una rappresentazione simbolica che si sottrae con leggerezza ad ogni retorica ideologia.
Lo spazio cubico della galleria è completamente investito dall'intervento della Di Trani, che si è servita di una gamma di media miscelati in modo da creare un ambiente altro, capace di alterare i limiti architettonici del white cube. La multimedialità messa in campo dall'artista riesce a combinare pittura e proiezione, installazione e sonoro in un microcosmo cordiale che avvolge lo spettatore senza travolgerlo.
Non c'è la volontà di impressionare con effetti speciali o riflettere sull'attualità e le potenzialità del mezzo impiegato: la finalità è quella di coinvolgere l'osservatore attraverso un assemblage quasi artigianale - 'umano', si potrebbe dire - che non guarda alle forme espressive 'di tendenza' e si sottrae volutamente all'estetica hi-tech. Insomma, un invito alla 'decrescita' - artistica e non solo, dato il tema trattato - affiancato dalla scelta di linguaggi postmoderni che traggono i loro vocaboli più dalla cultura popolare e dal mondo personale che non dall'arte 'colta'.
Il pinguino è il trait d'union tra i cinque quadri alle pareti e l'installazione al centro dello spazio, nella quale, con una buona dose di ironia, i simboli della natura sono realizzati con materiali che richiamano invece il mondo industriale (plastica, polistirolo, superfici sintetiche).
Gabriella Di Trani ha eletto il pinguino a icona, sia - più recentemente - a livello artistico, sia nella vita privata, se è vero che è collezionista instancabile di pinguini riprodotti in ogni forma e dimensione, come dimostra la teca allestita in casa. Ma c'è anche un aspetto concretamente ambientalista in questa passione, dal momento che l'artista è una convinta sostenitrice di SANCCOB, associazione che si occupa della preservazione della specie in Sud Africa.
Il pinguino è una figura simpatica e un po' goffa, inevitabilmente animale, ma sottilmente umana: nonostante sia un uccello, è - tra i volatili - quello che forse riesce più ad avvicinare la propria fisionomia a quella dell'uomo. È dunque inevitabile leggere nelle opere - quadri e installazione - il desiderio di accostare uomo e pinguino. I volatili, colti in atteggiamento quasi disorientato, denunciano lo stesso nostro spaesamento di fronte ai grandi mutamenti climatici; e l'incombere della nave alle spalle, come rappresentato in una delle tele, non promette nulla di buono. È questo il clima che domina i dipinti, a partire dalle tinte cupe, un chiaro-scuro che spezza le cromie più accese dell'installazione e delle proiezioni. Senz'altro una scelta quasi inedita per Gabriella Di Trani che, nonostante una produzione eclettica, ha sempre manifestato una predilezione particolare per i colori e i materiali capaci di esaltare le qualità cromatiche. Ma forse, ad un livello più profondo e al di là di ogni scelta stilistica, dobbiamo intendere il bianco/nero come accostamento degli opposti, raffigurazione del contrasto che risiede dentro l'uomo, prima ancora che tra l'uomo e l'ecosistema. Conflitto che rivive anche nell'installazione: i pinguini trovano la propria incarnazione simbolica in sagome di polistirolo completamente bianche, ma immediatamente al loro fianco ecco il sacco nero, a ricomporre l'antitesi.
Il sacco dell'immondizia racchiude gli scarti e li nasconde; è il luogo dove si stratificano i residui del quotidiano, che vengono accantonati per essere gettati via, dimenticati.
Il pinguino marcia nelle desolate terre dei circoli polari; va alla ricerca di luoghi dove trovare le migliori condizioni di vita, mosso dall'inesorabile e inconsapevolmente fiero bisogno di spingere in avanti la propria storia, nonostante tutto. Quanto calore e quanto colore in questo bianco e nero.
A cura di Sguardo Contemporaneo
GABRIELLA DI TRANI
Gabriella Di Trani nasce a Parma e compie gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, dove oggi risiede. Ha lavorato all'Istituto di Anatomia di Parma, illustrando testi scientifici;in seguito, negli anni '77-'79, collabora con un'equipe di psichiatri a un percorso artistico all'interno dell'Ospedale Santa Maria della Pietà, per la cura dei malati attraverso pittura e performance. Espone con continuità dal '79, alternando contesti e mezzi espressivi: ideatrice grafica presso il Teatro di Roma, creatrice di scene e costumi, nei primi anni '80 inizia a lavorare a performance il cui senso visivo e musicale si collega a installazioni ed esposizioni pittoriche. All'interno dell'intensa esperienza espositiva si segnalano le partecipazioni a eventi collaterali organizzati in occasione della 52° e della 53° Biennale di Venezia e due mostre al MACRO.
Dove:
Galleria Whitecubealpigneto - Roma, via Braccio da Montone 93
Opening "Chiaro Scuro", di Gabriella Di Trani: giovedì 3 marzo, ore 18.30
Durata della mostra: dal 3 marzo al 1°aprile 2011
Orario di visita: dal martedì al venerdì ore 18.00/20.30 (o su appuntamento, tel. 334 2906204) - ingresso libero
Per maggiori informazioni:
Lilia Illuzzi - Sulleali Comunicazione Responsabile - Cell: 328 0533657 - E-mail: lilia.illuzzi@sulleali.it
Caterina Falomo - Sulleali Comunicazione Responsabile - Cell. 346 8513723 - E-mail: caterina.falomo@sulleali.it
articolo pubblicato il: 24/02/2011