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crisi sociale

conseguenze negative delle scelte in politica economica

di Vittorio Sordini

Oggi anche Sant'Agostino sarebbe stato costretto ad ammettere che la crisi finanziaria, originata dall'uso disinvolto di strumenti finanziari complessi da parte del sistema bancario, avrebbe potuto trasformarsi in crisi sociale. Ci viene comunicato , addirittura, che un americano su sette è indigente. La notizia è sconvolgente perché, fino a prova contraria ( e questa eventuale prova finora non ha alcun elemento di sussistenza) l'America è la locomotiva del mondo. Se la locomotiva è questa.... poveri noi.

In Francia si interviene sul sistema previdenziale, ed i media riferiscono di un clima da insurrezione. In Grecia I titolari di licenze per autotrasporto tentano di bloccare il Paese per protestare contro gli interventi del governo. In Germania il Governo procede con interventi , riferiti dalla stampa, simili ad una cura draconiana a discapito dei fruitori del servizio sanitario.

Perché la crisi finanziaria trasformatasi in crisi economica, oggi è diventata crisi sociale? In sintesi bisogna trovare chi paga il conto. Mentre si discute circa l'introduzione di nuove regole per i mercati finanziari, lentamente le origini del disastro scivolano nell'oblio.

Non servono nuove regole, servono i controlli. Non servono nuovi controllori, serve l'efficienza di quelli esistenti. Esiste il rischio che si crei una linea di pensiero secondo la quale il sistema finanziario, in quanto entità indispensabile ed indissolubilmente legata all'economia, non possa essere sottoposto a censura.

In effetti, a parte le lacrimevoli scene trasmesse nel corso dei notiziari televisivi, che facevano vedere impiegati bancari disorientati , con in mano lo scatolone di cartone contente i propri effetti personali fino a quel momento custoditi negli uffici che erano stato costretti ad abbandonare dopo il licenziamento, non sembra che ci siano state grosse conseguenze per coloro che avevano innescato il meccanismo perverso dei mutui concessi a clientela con scarso grado di solvibilità. Era stato innescato un gigantesco meccanismo che trasferiva il rischio da un soggetto ad una pluralità di soggetti. Fin qui tutto a posto, ma purtroppo la pluralità dei soggetti a cui veniva trasferito il rischio era assolutamente ignara sia del fatto sia, soprattutto , delle conseguenze.

In effetti il trasferimento del rischio da un soggetto ad una pluralità di soggetti è salutare in un mercato finanziario efficiente. Nel momento in cui ogni attore è consapevole delle opportunità e delle conseguenze delle proprie scelte tutto si svolge secondo la norma. Nel quotidiano, quando le conseguenze negative di una scelta possono eccedere rispetto alle opportunità, il soggetto sano di mente cessa di assumere il rischio o quantomeno pretende un premio più alto per il rischio che andrebbe ad assumere. Con queste premesse non sarebbe stato possibile raggiungere i volumi che effettivamente gli strumenti derivati hanno raggiunto nel periodo immediatamente precedente la crisi finanziaria.

Se si segue questo ragionamento non è difficile individuare di chi è stata la colpa della più devastante crisi finanziaria dopo quella del 1929. Se un padre di famiglia maneggiando la nitroglicerina si è seriamente ferito per l'esplosione dovuta alla propria incuria e danneggiato molto seriamente altri soggetti, il primo pensiero che viene in mente è di preoccuparsi della sua salute; successivamente si pensa a prenderlo a pedate nel sedere per l'incuria da lui espressa e per punirlo dei danni arrecati; ancora più tardi si riflette sul fatto che se lo si prendesse a pedate si potrebbe peggiorare il suo stato di salute e questi, invalido, non potrebbe più accudire e sostentare i propri familiari.... e allora... niente pedate.

Niente pedate per precauzione, ma questo comportamento è assolutamente contrario ai principi educativi, perché se passasse il principio delle" niente pedate" allora passerebbe anche il messaggio della impunibilità del maneggio farfallonesco della nitroglicerina: e domani?

articolo pubblicato il: 25/09/2010

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