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chi ha preso in giro il premier Berlusconi
di Ada

Un mese di fuoco per Silvio Berlusconi con due "travi" giudiziarie crollategli addosso e con le relative conseguenze prima economiche e poi politiche.

Un giudice civile di Milano condanna la sua Fininvest a sborsare subito una cifra ritenuta astronomica per danni subiti dal suo "acerrimo nemico" De Benedetti per il lodo Mondatori, poi la Corte costituzionale annulla il lodo Alfano sulla interruzione dei procedimenti giudiziari nei suoi confronti fino alla scadenza della carica di presidente del Consiglio dei ministri. Sappiamo tutti come sono andate le cose: i due giudizi, avvenuti a pochi giorni uno dall'altro sono considerati dal premier l'ennesima prova di una persecuzione giudiziaria che iniziata con la sua "discesa in campo politico" quindici anni fa, non si è mai interrotta, intervallata da iniziative giornalistiche partite da un giornale di proprietà di De Benedetti, riguardanti la sua vita privata e subito cavalcate dalle forze di sinistra a partire dal PD.

Non entriamo nel merito della disputa e magari fosse solo una semplice disputa e non una lotta "mortale" tra due fronti politici che rischia di danneggiare pesantemente il Paese intero, anche se il Premier ha detto che continuerà a governare fino alla scadenza della legislatura forte della notevole maggioranza che lo sostiene in Parlamento.

Vogliamo soltanto interrogarci su una breve frase pronunciata di getto, in un momento di grave tensione in risposta ad una domanda dei giornalisti subito dopo aver appreso della sentenza della Consulta sul lodo Alfano. "Mi hanno preso in giro" ha detto Silvio Berlusconi, aggiungendo poi tutte le note accuse agli avversari. Non erano questi ultimi che lo avevano di certo preso in giro in questa occasione, ma chi allora?

Ventiquattrore prima della sentenza della Corte riunita in camera di consiglio, tutti i giornali scrivevano che si andava verso una soluzione di compromesso, ecco cosa sperava forse Berlusconi: in una sentenza che non avrebbe bocciato totalmente il lodo e quindi modificabile in Parlamento. Così non è avvenuto, ma da dove veniva questa voce incontrollata? Dagli ambienti del Quirinale? Non crediamo, dall'interno della Consulta? forse, ma non sembra possibile, dall'interno della maggioranza di Governo? E'altrettanto incredibile, visto che in essa vi sono validissimi esperti della materia. Rimane il fatto che qualcuno forse gli aveva fatto credere che le cose non andavano proprio male. Chi sarà stato?

articolo pubblicato il: 10/10/2009 ultima modifica: 02/11/2009

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