Da molti anni la programmazione del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto è uscita dalla tradizione di tre opere all'anno del grande repertorio per puntare su una programmazione sperimentale. La novità di quest’anno è rappresentata dalla scelta per l’opera nuova, con nuovo allestimento, de “La prova di un’opera seria”, una deliziosa breve opera buffa di Francesco Gnecco. Oltre agli Intermezzi, appuntamento consueto nel cartellone del TLS, quindi, anche un altro omaggio alla ricchissima tradizione settecentesca italiana.
L’idea del teatro nel teatro era già diffusa anche a quei tempi, ma l’autore, librettista, riesce a mettere in evidenza i tic ed i capricci del mondo del teatro da una posizione privilegiata ed al contempo con una leggerezza che nulla ha da invidiare al miglior Goldoni. Non c’è acrimonia nelle sottolineature dei vari aspetti caratteriali dei cantanti e musici, ma una sorta di benevola comprensione della realtà complessa dell’ambiente interno del teatro e del contesto sociale in cui era inserito.
L’intuizione di Gnecco di utilizzare come opera seria nelle prove dei cantanti brani de “Gli Orazi e i Curiazi” del suo maestro Domenico Cimarosa e, non solo, di prendersi la libertà di far cambiare a Campanone, il personaggio del maestro direttore, la sinfonia iniziale di Cimarosa con una propria composizione danno un’esatta idea della vivacità del tempo. C’è spazio per i virtuosismi delle cantanti che giocano con la voce e rivaleggiano ed amoreggiano dietro le quinte in vista della rappresentazione a teatro. Ci sono i rimpianti per le ristrettezze in cui vivono i librettisti ed i copisti, l’avarizia degli impresari, le richieste più o meno esose dei virtuosi.
La scena in cui tutto sembra che debba andare per il peggio alle notizie degli insuccessi nelle varie piazze dell’opera seria stimola i vari personaggi ad un sussulto di orgoglio, con l’invito a studiare, a provare, a continuare a credere in quello che fanno.
La scelta di questa farsa non poteva che essere funzionale al messaggio che doveva e voleva trasmettere. Il pubblico presente non ha potuto non cogliere il riferimento forte alla difficile situazione attuale che sta vivendo tutto il mondo dello spettacolo dopo mesi e mesi di forzata inattività e l’appello forte e chiaro a non abbandonare il teatro. Nello stesso allestimento scenico non è sfuggito il “distanziamento” che i cantanti hanno dovuto rispettare sul palcoscenico; e non è sfuggita la bravura degli interpreti che hanno saputo onorare l’appuntamento del rientro sulle scene con ottimi risultati.
E’ stato palpabile l’impegno profuso per la realizzazione dello spettacolo da parte del Direttore Musicale e pianoforte Luca Spinosa, del regista Gabriele Duma, della costumista Clelia De Angelis, dei cantanti Tosca Rousseau, Chiara Boccabella, Marco Rencinai, Luca Bruno, Giacomo Leone, Giordano Farina, dell’Ensemble strumentale del TLS e del personale tecnico nel delizioso spazio teatrale che è il Teatro Clitunno di Trevi.
Le prossime rappresentazioni si terranno a Bevagna, a Spello a Montefalco.
articolo pubblicato il: 07/09/2020 ultima modifica: 25/09/2020