Un tempo in Italia c'erano due riviste di storia: "Historia", di Cino Del Duca, e "Storia illustrata", di Arnoldo
Mondatori. Historia nacque puntando ad un target ben preciso, quello del lettorato popolare cui erano rivolte tutte
le pubblicazioni del mitico editore e quelle di suo fratello Lillo, in Italia ma, soprattutto, in Francia, dove era
concentrata la gran parte dell'impero editoriale Del Duca.
Fu quindi "Storia illustrata" a rappresentare la rivista storica per antonomasia per tanti anni, con un lettorato
di nicchia (ma non troppo, viste le tirature), fatto di persone di diversa estrazione sociale ma che in comune
avevano la passione per la storia raccontata in modo differente dalla storiografia accademica italiana, fatta
soprattutto di citazioni e rimandi bibliografici.
Poi il direttore Pier Maria Paletti fu sostituito dal rampante Giordano Bruno Guerri, il quale riuscì a disgustare
i vecchi lettori senza acquisirne di nuovi, un po' come era successo una ventina di anni prima con Guglielmo
Zucconi, che riuscì in un colpo solo a distruggere due antiche testate popolari come "La Domenica del Corriere" e
"Tribuna illustrata", quest'ultima comprata e chiusa solo allo scopo di impedire che il lettorato storico della
"Domenica", scontento delle radicali mutazioni zucconiane, si riversasse in massa sulla concorrente.
Dopo la prevedibile chiusura di "Storia illustrata", il popolo dei lettori ha cercato qua e là qualcosa di
sostitutivo e sono nate altre pubblicazioni, ad opera spesso di piccoli e coraggiosi editori.
"Storia verità" (Direttore responsabile Enzo Di Canio, Direttore editoriale Alberto Rosselli) è nata dodici anni
fa per volontà dell'editore Enzo Cipriano e può vantare un robusto gruppo di collaboratori. La rivista non vuole
essere, pur nella ricchezza e nella varietà dei temi trattati, una pubblicazione asettica e anodina. Suo scopo è
quello di contrastare certa storiografia nostrana, da tanti anni appiattita su una visione del mondo decisamente
manichea anche quando finge di essere aperta e liberale.
"Storia in rete" è un'altra pregevole rivista. Come dice il nome, i suoi contenuti, dopo l'edizione cartacea,
vengono riversati online per raggiungere un bacino di utenza più ampio di quello cartaceo. Molto interessante il
servizio sulle persecuzioni antireligiose durante la guerra di Spagna.
Non precisamente di storia, ma anche di storia, è il trimestrale "La porta d'oriente", diretto da Franco Cardini, un
intellettuale fuori da ogni schema e difficilmente inquadrabile in una stretta prospettiva culturalpolitica.
Edita da Laterza e ideata nell'ambito della fiera del Levante, "La porta d'oriente" può vantare un nutrito gruppo
di collaboratori bipartisan, tra i quali il filosofo Massimo Cacciari.
Come si può ben vedere, l'eredita della mitica "Storia illustrata" è in ottime mani.