Un Primo Maggio di festa, ma anche di solidarietà e partecipazione, e di riflessione sui temi del Lavoro e dell’Ambiente in due spettacoli, che saranno replicati anche il giorno successivo. A Teatri di Vita torna il tradizionale appuntamento con la Festa di Primavera, che vede protagoniste le Cucine Popolari fondate da Roberto Morgantini, che allestiranno un pranzo nel parco all’aperto per raccogliere fondi per la loro attività. L’appuntamento è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it) giovedì 1 maggio, a partire dalle ore 13. I ricavi dell’iscrizione al pranzo (25 euro), che prevede anche un menù per vegetariani, andranno a sostenere le Cucine Popolari-Bologna Social Food nella loro attività nei diversi centri che quotidianamente erogano pasti gratuitamente per chi ne ha bisogno. La giornata prosegue con la musica e con il “microfono aperto” per chiunque voglia condividere chiacchiere o riflessioni, performance musicali, teatrali o poetiche.
Alle ore 18 (con replica anche venerdì 2 maggio) tocca a “Strada maestra”, un progetto di teatro di partecipazione di Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, che prevede una camminata collettiva di osservazione tra natura e città, senza possibilità di usare il telefono né di parlare, per arrivare allo spettacolo conclusivo per rispondere alle domande “Esiste un patto tra noi e la natura? Noi siamo città o natura?”. La giornata si conclude alle ore 21 (con replica anche venerdì 2 maggio) con “Non mi serve niente” del Teatro Libero di Palermo, dedicato al tema dello sfruttamento dei lavoratori di oggi attraverso la rievocazione degli scritti giovanili di Marx: un’opera scritta da Manlio Marinelli, diretta da Luca Mazzone e interpretata da Antonella Delli Gatti, che scandaglia l’umanità alienata e silenziosamente dolente della società contemporanea, dentro cui si gioca la più formidabile macelleria esistenziale degli ultimi cinquant’anni.
Le attività di Teatri di Vita sono realizzate in convenzione con il Comune di Bologna, con il contributo della Regione Emilia Romagna, del Ministero della Cultura e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
articolo pubblicato il: 25/04/2025