Quando tutto il mondo si trovò a fare i conti con il covid, Jair Bolsonaro, allora presidente del Brasile, aveva rifiutato di vaccinarsi. All’epoca, questa sua decisione aveva creato non pochi problemi in un Paese alle prese con malattie ed epidemie endemiche quali la dengue e focolai sempre pronti ad esplodere come forieri di morte. Bolsonaro ha sempre rivendicato il suo essere no vax perché, a suo dire, basta leggere il bugiardino della Pfizer per rifiutare di vaccinarsi.

Secondo una indagine della Polizia Federale, Bolsonaro avrebbe acconsentito a falsificare il libretto vaccinale suo e della figlia facendo risultare una vaccinazione anticovid mai in realtà effettuata, forzando il sistema informatico del Ministero della Salute. Questa operazione sarebbe stata fatta per consentire all’ex presidente di effettuare un viaggio negli Stati Uniti. A dirigere tutto sarebbe stato Mauro Cid, suo fedelissimo aiutante di campo, che avrebbe contestualmente falsificato anche i libretti sanitari suoi e della propria famiglia. L’eco del sequestro dei cellulari e delle perquisizioni nelle abitazioni dei diversi coinvolti ha superato i confini del Brasile. Per i sostenitori di Bolsonaro si tratta di una mera azione politica. Certo è che sono stati emessi 16 mandati di cattura e 6 mandati di carcerazione preventiva.

Il Brasile strizza l’occhio agli Stati Uniti in tanti comportamenti, atteggiamenti, usi, costumi ed ha introiettato anche parametri di valutazione nel tessuto sociale e politico. E nella cultura anglosassone puritana dire il falso per un politico è reato gravissimo. E ciò che fa gridare allo scandalo è l’accusa di spergiuro contro Bolsonaro.

articolo pubblicato il: 03/05/2023 ultima modifica: 12/05/2023