Per ricordare Carmelo Bene occorrerebbe non uno scritto ma un commento sonoro che imitasse in modo onomatopeico l'acustica e il silenzio di un teatro vuoto. Lui ne sarebbe stato capace. Oltre l'arte, oltre il teatro, uno sperimentatore ed un ricercatore che saltava la banalità di una semplice recitazione per gettarsi con grande inventiva in una dimensione ai più sconosciuta che portava ad una nuova via espressiva che piano piano educava l'udito ad una esaltante esperienza sonora.
Personaggio controverso, non molto amato per il suo carattere e per le sue idee che proponeva in maniera sprezzante, quasi a voler sbeffeggiare tutto il mondo artistico. Uomo del non senso che si crogiolava in discorsi apparentemente dissennati ma che nascondevano nelle pieghe di un linguaggio volutamente ampolloso profonde riflessioni su temi di grande valore.
La continua evoluzione del suo modo di porsi di fronte alla recitazione dava l'impressione, se non la certezza, che usasse i testi come mezzo per nuovi studi e nuove esperienze. Non era lo scritto che usava l'attore per essere recitato ma era l'attore che usava lo scritto per studiare se stesso e per trovare nuove vie di espressione. Nel corso degli anni Carmelo Bene ha modificato, ha trasformato il modo di esprimersi artisticamente tanto da rendere difficile seguire la logica della sua evoluzione. Il primo Carmelo Bene somigliava per assonanze vocali al primo Gassman. I due però hanno percorso strade ben diverse: Gassman ha preferito il successo facile dimenticando spesso le sue qualità artistiche, dedicandosi a film leggeri; Bene ha inseguito per tutta la vita forme espressive innovative: testi tradotti in una personale forma non solo onomatopeica ma qualcosa di più e di differente. Non parole che imitano i suoni ma suoni che imitano, ricordano parole con l'intonazione, la forza che il testo in quel momento richiede. Una grande intuizione degna di un maestro quale è stato Carmelo Bene. Se in vita non ha avuto quel grande pubblico che meritava, anche perché attore difficile e di non immediata comunicazione, lascia aperta una nuova via interpretativa che sicuramente qualcuno percorrerà facendo rivivere il suo genio.