La musica è un ponte tra persone generazioni, provenienze ed esperienze diverse.
Ne è un esempio il concerto di mercoledì 22 febbraio 2023 (Torino, Conservatorio G. Verdi – ore 20.30) nel cartellone dell’Unione Musicale di Torino, che unisce nel nome della condivisione e della versatilità musicisti di ampia esperienza, come la violinista e Viviane Hagner i violoncellisti Eckart Runge e Mikayel Hakhnazaryan (fondatori rispettivamente del Quartetto Artemis e del Quartetto Kuss), e giovani musicisti tra i più in vista del panorama internazionale: il violinista Stephen Waarts (già apprezzato all’Unione Musicale nell’ambito della serie Young) e le violiste Karolina Errera e Anna Maria Wünsch, che possono vantare studi in prestigiose accademie europee e collaborazioni con formazioni di primo piano come la Mahler Chamber Orchestra, la Gewandhausorchester Leipzig e la Staatskapelle Berlin.
«Questo progetto – ci ha raccontato Eckart Runge in una recente intervista, rilasciata in esclusiva per l’Unione Musicale – nasce per favorire lo scambio di idee tra musicisti. Personalmente, sia come artista sia come insegnante, trovo sempre molto arricchente mettere in discussione le mie abitudini e ripensare i miei approcci. È meraviglioso lavorare in questo modo con questi giovani colleghi di eccezionale talento: i membri più anziani contribuiscono con la loro esperienza e i colleghi più giovani condividono una visione fresca, nuova e curiosa dei grandi capolavori che eseguiamo».
Il concerto di Torino per l’Unione Musicale è la prima data italiana del sestetto, che nei giorni successivi si esibirà anche a Firenze e Bologna.
Il programma, che possiamo descrivere come viaggio nella musica dell’Europa centrale tra Ottocento e Novecento, raccoglie tre capolavori di compositori apparentemente lontani come Strauss, Schönberg e Čajkovskij accomunati però da più di una ragione: oltre all’epoca in cui sono vissuti, altre similitudini riguardano l’abile impiego degli archi, l’uso di una scrittura che intreccia contrappunto e nuove armonie.
«Tutti e tre i pezzi – continua Runge nell’intervista – sono capolavori romantici e si ispirano a elementi visuali. Capriccio è l’ouverture di un’opera di Richard Strauss che raccoglie temi e suggestioni poi sviluppati nel corso del dramma. Verklärte Nacht di Schönberg si ispira a una poesia intimamente romantica, con suggestive immagini notturne, con luna, freddo e calore, in un riflesso simbolico dei sentimenti umani più profondi come l’amore, la fedeltà, il tradimento, il senso di colpa e la consolazione. Ultimo ma non meno importante, l’epico Souvenir de Florence di Čajkovskij è una “poesia sonora” in cui l’autore esprime la sua personale visione della gioia di vivere mediterranea.
A mio avviso l’insieme di queste tre opere fornisce un ricco spettro emotivo della vita umana».
Il primo brano è l’ouverture dell’opera Capriccio, Konversationsstück für Musik (Conversazione in musica), ultimo lavoro destinato alla scena di Richard Strauss ma ha conosciuto grande fortuna anche come pezzo strumentale autonomo.
Nel brano, ideato fin dall’origine per l’inconsueto organico del sestetto d’archi, si ritrova tutta la sapienza di scrittura dell’ultimo Strauss, combina gli elementi tematici della scena nona dell’opera (vero testamento estetico dell’autore) in una breve pagina il cui colore strumentale pare già essere la sofferta, estrema dichiarazione di Metamorphosen.
Verklärte Nacht (Notte trasfigurata) di Arnold Schönberg deve il suo titolo a una poesia di Richard Dehmel, autore tedesco molto in voga all’epoca. Nel testo una donna confessa all’uomo amato di portare in grembo un figlio non suo e nella notte, al chiaro di luna, ne riceve conforto. L’amore profondo che unisce i due individui trasforma un dramma umano in una nuova prospettiva di vita e il brano si conclude con un inno alla forza del sentimento.
Capolavoro giovanile ricco di pathos, Verklärte Nacht coinvolge ininterrottamente i sei archi in una scrittura contrappuntistica densa e straordinariamente mutevole.
Composta da Čajkovskij nel 1890, Souvenir de Florence è una pagina orientata alla pura evocazione di atmosfera. Ciò che era rimasto scolpito nell’animo del musicista del soggiorno fiorentino del 1890 era il «sentimento del canto che il nome di questa città da sogno sempre risveglia» ed è principalmente a questo sentimento che fa riferimento la composizione.
Non mancano nel Sestetto alcuni riferimenti al lirismo cantabile delle opere italiane, verso cui l’autore nutriva sincera ammirazione, ma nel complesso la musica di questo lavoro rispecchia uno stile di impronta russa, specie nei suoi accenti vivaci e popolareschi.
mercoledì 22 febbraio 2023 - ore 20.30
Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi, piazza Bodoni
SERIE PARI
Viviane Hagner, Stephen Waarts / violini
Karolina Errera, Anna Maria Wünsch / viole
Mikayel Hakhnazaryan, Eckart Runge / violoncelli
Strauss (1864-1949)
Capriccio op. 85 (Streichsextett)
Arnold Schönberg (1874-1951)
Verklärte Nacht, sestetto op. 4
Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893)
BIGLIETTERIA
biglietti numerati:
intero, euro 25
ridotto (da 22 a 30 anni), euro 10 - ridotto (under 21 e allievi Conservatorio), euro 5
in vendita online su www.unionemusicale.it, presso la biglietteria di Unione Musicale
e, il giorno del concerto, presso il Conservatorio dalle ore 19.45
INFORMAZIONI
Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino
tel. 011 566 98 11 - info@unionemusicale.it - www.unionemusicale.it
orario: martedì e venerdì 10.30-14.30 - mercoledì 13-17
articolo pubblicato il: 14/02/2023