periodico di politica e cultura 17 maggio 2024   |   anno XXIV
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copertina: la manifestazione conclusiva all'Accademia di San Luca a Roma

al poeta Emilio Zucchi il Premio Scialoja

di Michele De Luca

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Nell'ambito delle iniziative culturali promosse dalla Fondazione Toti Scialoja, costituita il 19 maggio 2000 per volontà testamentaria di Gabriella Drudi e in ottemperanza dei desideri di Toti Scialoja (Roma, 1914 - 1998) sono stati istituiti un Premio per la poesia ed un Premio biennale per i linguaggi artistici. Per la prima edizione del Premio dedicato alla poesia il riconoscimento è stato assegnato al poeta Emilio Zucchi, nato nel 1963 a Parma, per la sua ultima raccolta Le midolla del male edito da Passigli (nella collana fondata da Mario Luzi) con la prefazione di Giuseppe Conte, che tra l'altro annota: "Emilio Zucchi non ha paura di raccontare. Di piegare una ispirazione potentemente lirica alla disciplina della narrazione. Della sintassi. Della ragione. È un momento di poesia compiuto e solenne. Di tensione etica severa e dolcissima. Di cui sono grato a Emilio Zucchi, che si conferma qui poeta di grande tempra stilistica e spirituale". La consegna del prestigioso riconoscimento avrà luogo il 16 dicembre nella prestigiosa Accademia di San Luca a Roma.

Il poeta, che ha alle spalle un ricco e denso lavoro poetico, pubblicato da oltre quindici anni ad oggi, con ampio riscontro critico, in numerosi volumi; il poemetto storico premiato, ambientato nel 1945-'44 a Firenze, Roma, Parma, Milano, e incentrato sulle figure del torturatore fascista Pietro Koch e di Anna Maria Enriques, partigiana cattolica toscana seviziata e uccisa dagli aguzzini in camicia nera, ha ottenuto subito importanti recensioni sui maggiori quotidiani italiani.

Sul ''Corriere della Sera'' Alberto Bevilacqua ha scritto: "Zucchi elabora tasselli, servendosi di mezzi straordinariamente fusi: la scena teatrale, i referti di cronaca fatti leggenda e, sì, di poesia pura", e da Roberto Mussapi, che su ''Avvenire'' annota: "'Emilio Zucchi attesta un mutamento nella poesia italiana, che auspicavo, attendevo e propiziavo da tempo: ritorna il passo dell'epica: lirica e narrazione, visione e dramma si reidentificano come avvenne un tempo e riavvenne a volte nel corso del tempo. Ritorna la poesia come celebrazione foscoliana della memoria, difesa della specie, affetto fraterno che supera la morte... Poesia importante... Versi di potenza visionaria e narrante coincidenti, cosa rara e, oggi, necessaria, benaugurante... Con questo libro di potente e vaticinante capacità narrativa e storica, Emilio Zucchi riprende la linea della grande letteratura del mito della Resistenza".

Dal canto suo Maurizio Cucchi sul ''TuttoLibri'' de ''La Stampa'' ha sottolineato: "Zucchi è una "figura tra le più interessanti della generazione di mezzo, è un poeta che non manca di coraggio. Lo dimostra senza equivoci il suo poemetto ''Le midolla del male''... c'è un'autentica accensione interna che regge tutto il poemetto, nel quale l'autore riesce a misurare con attenzione i passaggi dal recitativo al canto, con punte verticali di forte tensione drammatica''. Un libro dunque, che nella sua forte carica drammatica, sa riproporre un fatto "storico" angoscioso, denso di inquietudine e di forte spessore etico e civile, che soltanto la vera poesia sa trasfigurare nel canto e nella bellezza; come, infatti nota acutamente Giuseppe Marchetti sulla ''Gazzetta di Parma'', ''è proprio dall'angoscia che nasce l'intensa bellezza - anzi: il fremito della bellezza - di queste pagine nuove, diverse e uniche, forse, nel territorio della nostra attuale poesia in gran parte dedita alla ricerca di una levigatezza formale che nasconde il vuoto dell'ispirazione. Zucchi ha invece avuto il coraggio di riaffermare la storia dentro il buio dei fatti che molti di noi ricordano, come più sopra dicevo, ma che releghiamo nei manuali volentieri senza eccessivi turbamenti". A cui si aggiungono gli illuminanti commenti di Alberto Sebastiani su ''la Repubblica-Bologna'' (...''Versi che sanno di un bianco e nero feroce alla Luchino Visconti - spesso evocato-, e che dicono l'orrore senza scadere in luoghi comuni, raccontando e riflettendo con una lingua che sembra fredda, piana, ma capace di sentenze senza appello. Anche se il trentatreesimo componimento ribalta ogni cosa...'') e di Sergio Caroli su ''La Sicilia'' (...''Epica e lirica, elegia e poesia del quotidiano si fondono così in un incalzante succedersi di immagini... Poesia civile, dunque, che aiuta l'uomo a prendere una posizione, non con il messaggio della propaganda e dell'enfasi, ma con il canto: canto alla Resistenza sentita in poesia, come in poesia sentirono la patria Verdi e Manzoni'').

Testi poetici di Zucchi sono stati pubblicati sull' ''Almanacco dello Specchio'', ''Poesia'' e ''Poeti e Poesia'', mentre i suoi contributi critici si possono leggere sulla prestigiosa rivista ''Poesia'' e sulla ''Gazzetta di Parma'', di cui è responsabile della pagina culturale.

articolo pubblicato il: 13/12/2010

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