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speciale storia dell'Aviazione
Dai fratelli Wright alla Prima Guerra Mondiale
di Sergio Gigliati

17 dicembre 1903. I fratelli Wright consacrano al mondo la nascita dell'aviazione moderna. La storica impresa, benche' inizialmente passata in sordina, segnera' definitivamente le linee evolutive della nostra era.

Siamo nel 1908, quando Wilbur stabilisce record su record superando sia in quota che in distanza lo storico risultato ottenuto dal fratello. Il 9 settembre dello stesso anno Orville, a Fort Meyer in Virginia, stabilisce un record assoluto: riuscirà a rimanere in volo per oltre un ora, impresa che gli varra' gli onori e la fama internazionale.

La notizia dello storica impresa non sfugge al sottotenente di vascello Mario Calderara, che intraprenderà una fitta corrispondenza con i fratelli Wright per chiedere dettagli ed informazioni sulla nuova tecnica di volo.

Nel 1909 Wilburn in visita nel nostro paese si incontrerà con Calderara; dopo 5 mesi di corso il giovane veronese otterrà il primo brevetto di pilota di aereo in Italia. Il 15 dicembre 1911 Calderara prenderà con successo il volo con un idrovolante da lui creato. L'Italia intanto si era già affacciata alla storia aereonoutica con alcune originali diavolerie tipo il Triplano di Aristide Faccioli o il singolare aereocurvo denominato Ponzelli-Miller. Ma sarà la Grande Guerra a confermare il ruolo di primo piano del nuovo mezzo. Wilbur si spegnerà nel 1912 a Dayton, nell'Ohio. Alla sua morte il fratello diverrà presidente dell' American Wright Company, società che verrà ceduta soltanto tre anni dopo in cambio di una forte somma di danaro. Orville lavorerà come consulente fino all'anno della sua morte: Dayton, 1948.

Nel frattempo l'aviazione ha smesso di essere prerogativa di una ristretta cerchia di scalmanati e spericolati individui con la mania per il rischio. E' il 1909 l'anno in cui si acquisisce la consapevolezza e la maturità del mezzo aereo con la traversata della Manica di Louis Blériot.

In pochi anni il dominio di questa nuova tecnologia passa all'Europa.

All'inizio del primo grande conflitto il valore del mezzo aereo per scopi di osservazione e' ormai definitivo. I primi aerei, generalmente a due posti, sorvolavano i campi di battaglia annotando la posizione degli impatti a terra dell'artiglieria e comunicando le eventuali correzioni da apportare. L'aereo da combattimento nascerà nel momento in cui si rese indispensabile impedire al nuovo mezzo di sorvolare le proprie linee e retrovie per comunicare le varie attività che vi si svolgevano.

Le prime scaramucce nel cielo vennero combattute a colpi di pistole e moschetto tra gli aviatori, ma primi veri duelli aerei si ebbero a seguito dell'inserimento a bordo di una mitragliatrice sincronizzata alla rotazione dell'elica: era il 1915 quando venne abbattuto dal francese Roland Garros il primo aereo con questa rivoluzionaria arma. E' l'era degli aerei da combattimento. I cieli sono sorvolati e contesi da mezzi sempre più veloci e sofisticati, in grado di trasportare maggiori e più devastanti armamenti. Famosi diverranno veicoli come il Newport, il Caproni o il Fokker, quest'ultimo considerato, non a torto, il miglior caccia della prima guerra mondiale.

Siamo ormai a ragguardevoli velocità di oltre 200 km/h ed altitudini vicine ai 6000m.

I piloti di questi mezzi verranno consacrati alla storia: non solo aerei dunque, ma anche miti e leggende: famoso tra tutti sarà l'asso tedesco Manfred von Richthofen, conosciuto come "Barone Rosso".

Con la guerra si scopre anche l'uso dell'aereo per l'attacco di truppe al suolo ed il bombardamento delle città, compreso l'utilizzo di bombardieri notturni.

L'aereo aveva ormai dimostrato tutte le sue potenzialità e capacità come mezzo offensivo e verra' continuativamente ed in modo sempre piu' massiccio impiegato dai vari belligeranti durante tutto l'arco della guerra.

Finito il conflitto l'aviazione assume altri connotati, aprendo le porte ed il futuro ad un nuovo impiego del mezzo: l'aviazione civile.
Continua

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